Per capire veramente cosa sia l’esperienza Erasmus bisogna averla vissuta. Ma per comprendere la portata di un fenomeno focale per la vita di molti studenti universitari basta osservarne i numeri, talvolta sorprendenti. In attesa della partenza del nuovo progetto europeo Erasmus + per il periodo 2014-2020, vediamo che tipo di fenomeno ci raccontano i dati di questi ultimi anni.
Acronimo di European Region Action Scheme for the Mobility of University Students, il progetto Erasmus vede il suo debutto coincidere con la fine degli anni ’80 (1987 per la precisione) su iniziativa della allora Comunità Europea. Dietro l’acronimo si cela l’esplicito omaggio ad Erasmo da Rotterdam, modello di quella curiosità da rivolgere verso culture diverse e lontane che il progetto si è sempre posto come obiettivo attraverso lo studio all’estero. Il progetto, inizialmente sperimentale e con un volume di adesioni ancora limitato, ha visto la sua consacrazione a cavallo tra gli anni ’90 e 2000, divenendo a tutti gli effetti il fenomeno sociale che noi tutti oggi conosciamo. I numeri parlano chiaro: oltre 2 milioni di studenti mobilitati e 31 i Paesi interessati in questa storia oramai quasi trentennale.