Obama il Modello per Renzi? No, Peña Nieto

Il Financial Times ha consigliato al nuovo premier italiano Matteo Renzi di trarre ispirazione non da Barack Obama o da Tony Blair, bensì dal presidente del Messico Enrique Peña Nieto. Quest’ultimo sembra essere riuscito a cambiare il volto del Messico in 15 mesi di carica. Chi è veramente? Come è riuscito a rivalutare l’immagine del suo Stato nel mondo?

Il 47enne Enrique Nieto ha origini nella middle-class messicana ed è l’unico presidente del Messico a non aver studiato in un’Università statunitense. Laureato in legge, nel suo curriculum accademico può vantare anche un master in Business Administration. Afferma di essere diventato appassionato di politica, essendo stato eletto rappresentante della sua classe elementare, e di aver poi coltivato il suo sogno fino a diventare il secondo uomo più influente del Messico (Fonte: Forbes). Da questa breve biografia si possono estrapolare i caratteri che lo rendono speciale. Innanzitutto un forte legame con il proprio Paese, sostenuto da una preparazione culturale eterogenea che gli permette di osservare i problemi da più punti di vista. Inoltre, un’evidente convinzione nei propri mezzi e nei propri sogni, tanto da aver deciso il suo futuro in tenera età. Queste qualità hanno permesso al presidente messicano di guidare il proprio Paese attraverso un piano rivoluzionario di riforme.

La situazione da cui partiva non era semplice: criminalità organizzata, assenza di crescita economica, lobby di interesse, erano solo alcuni dei problemi che Enrique Nieto ha dovuto affrontare fin dal primo giorno del suo mandato. Conscio di questo, ha subito steso un programma di 95 punti insieme ai suoi sostenitori e oppositori chiamato “Pact for Mexico” in grado di avere carica riformativa senza perdere l’appoggio politico necessario. Da quest’accordo è poi partito per trasformare le telecomunicazioni, l’educazione, l’energia, il lavoro: non esiste un settore che non è stato toccato direttamente o indirettamente dalla sua riforma. In 15 mesi ha generato negli investitori stranieri una nuova visione del Messico: da semplice narco-stato a Paese in cui credere e su cui investire. Questo sembra essere il risultato più importante della sua presidenza.

Nonostante le pressioni, il patto in questo periodo resiste e il presidente Nieto, pur registrando qualche dissenso popolare, continua per la propria strada. Lo scenario internazionale sembra essere rimasto folgorato da questo personaggio che, con la fiducia di un bambino, ha portato realismo là dove regnava il caos delle belle parole e delle promesse, riuscendo a invertire la rotta di un intero Stato.

Photo credit: Aristoteles Sandoval / Foter / CC BY-SA