Tra le numerose forme di inquinamento esistenti, quello visivo è il più invisibile di tutti: non tanto perché poco presente, quanto perché l’occhio umano si è abituato a tal punto alla vista di cartelloni e pubblicità di cattivo gusto da interiorizzarli e prestarci poca attenzione.
Tuttavia, c’è ancora chi desidera essere circondato dalla bellezza mentre va al lavoro o si prepara a una gita fuori porta. Ma come ripristinare il culto del bello nelle città tappezzate di cartelloni pubblicitari?
La risposta, si spera definitiva, arriva da Bordeaux. La startup Oboem ha avuto l’idea di sostituire le installazioni pubblicitarie con opere d’arte. La copertura degli ingenti costi per occupare gli spazi disponibili è affidata al crowdfunding: si chiede direttamente ai cittadini di donare la somma necessaria per comprare lo spazio e inserirci un’opera d’arte.
Si crea, così, un vero e proprio museo all’aperto, ispirato da un viaggio in Cile. In questo Paese si possono apprezzare numerosi murales, opere di street art che contribuiscono a valorizzare la bellezza del paesaggio.
Lo spiega Oliver Moss, il cofondatore di Oboem:
Con Oboem si cerca di introdurre una nuova visione del mondo: si inizia con l’estetica per approdare nelle case dei cittadini e ripristinare l’abitudine del bello, dell’arte e del senso civico.
Infatti, i contribuenti delle campagne di crowdfunding saranno ricompensati:
Un’occasione anche per gli artisti emergenti, impazienti di diffondere la loro creatività e farsi conoscere.
I primi test iniziano quest’anno a partire da Bordeaux e dalle zone limitrofe. I piani futuri sono semplici: cambiare il mondo.