La prossimità tra l’uomo e l’acqua sembra suggerirci che ci sia una base ancestrale e profonda per cui tutti noi, appartenenti alla specie degli esseri umani, soprattutto in estate, di fronte alle azzurre distese acquatiche, sentiamo un richiamo collettivo a cui non possiamo resistere. È come se l’acqua presente nel nostro corpo, circa il 70% del nostro peso, subisse l’attrazione dell’acqua presente sulla Terra, circa il 70% della sua superficie. Perché guardare una distesa d’acqua ci fa stare meglio? La connessione tra il nostro cervello il mare è più profonda di quanto si possa immaginare. Alcuni studi confermano una teoria, il fatto che davanti a certe vedute marine la nostra mente induce la produzione di quelle sostanze chimiche che originano serenità e tranquillità. Qualcosa che il romanziere francese Jean-Claude Izzo aveva descritto in questi termini: “Di fronte al mare, la felicità è un’idea semplice”.

Si può sintetizzare in una sigla, Ocean View. Sono solo alcune evidenze di una ricerca multidisciplinare tuttora in corso che porta a individuare uno stato meditativo caratterizzato da calma, serenità, armonia e da un senso di generale felicità e soddisfazione nei confronti della vita, che si attiva quando siamo in prossimità dell’acqua. Qualcosa che a che fare con l’ecologia della mente teorizzata dallo psicologo Gregory Bateson, secondo cui lo stato psicologico degli individui è da mettere sempre in relazione con l’ambiente in cui sono immersi. L’esposizione delle onde elettromagnetiche che danno il colore blu (come quelle del mare) regola il nostro ciclo ormonale e il ritmo sonno/veglia, producendo importanti benefici sul piano cognitivo ed emozionale. Basta quindi assistere ad un tramonto che si spegne dietro l’orizzonte del mare per innalzare il livello base del nostro stato di benessere, mentre praticare attività dinamiche come il surf o l’apnea subacquea innalzano la produzione di dopamina e endorfine, le quali agiscono direttamente sulla parte del cervello deputata al piacere. Le vedute aeree del fotografo Massimo Sestini indugiano sul carattere terapeutico del mare e ci ricordano che mantenere vivo il nostro rapporto con l’acqua è fondamentale, che sia un tuffo rigenerante o una passeggiata in riviera. Ci racconta qualcosa che è dentro di noi.
