Olimpiadi a Sochi: l’Ombra del Terrorismo

Sul Mar Nero, in una zona a prevalenza musulmana non lontana dal Caucaso, sorge la famosa città russa di Sochi, che, tra il 7 e il 13 febbraio, ospiterà la 22esima edizione dei Giochi Olimpici Invernali. È la seconda volta che la Russia ospita una manifestazione olimpica, dopo quella di Mosca del 1980.

La simbolica accensione della fiamma olimpica da parte di Vladimir Putin è stata accompagnata da diverse polemiche. Si è parlato di un disastro ecologico dopo la trasformazione di un’area naturale protetta in terreno edificabile. Si è denunciata la censura sul web, la vergognosa legge contro “la propaganda omosessuale”, e lo sfruttamento di migranti irregolari che hanno lavorato per rendere le strutture dei Giochi un’invidiabile vetrina a livello mondiale per poi essere arrestati. Le polemiche di questi giorni, invece, riguardano il più invasivo programma di sorveglianza della storia dei Giochi Olimpici, scoperto dal Guardian. I Servizi Federali per la sicurezza della Federazione Russa (FSB), per disporre di un controllo totale delle comunicazioni all’interno del Paese, hanno obbligato i fornitori di servizi telefonici e internet a collaborare attraverso il programma Sorm. Un sistema che non può non suscitare polemiche sulla mancanza di privacy dei cittadini.