Intervista a Paolo Fratter, Volto Simbolo di Sky Tg24: “Io Giornalista per Scelta”

“Giornalista per scelta e per ammirazione nei confronti dei testimoni privilegiati della Storia”. E’ così che Paolo Fratter, professionista e volto simbolo di Sky TG24, esordisce per noi. Una fama che ha saputo meticolosamente guadagnare nel corso di lunghi dieci anni, dietro una scrivania che, molte volte, tende ad abbagliare e ad offuscare con le sue luci il cliché principale: la notizia.

Ha saputo sbaragliare ogni luogo comune, perfino quello di sex symbol, nomea che nel corso degli anni si è sentito attribuire dalle numerose telespettatrici, in modo forse anche un po’ fastidioso. Perché si sa, non sempre la bellezza porta benefici. Tuttavia, il signor Fratter, ha messo a nudo la sua passione, con freddezza, infatti,  rivela verità non sempre comode e senza inibizioni smaschera le “ombre” del suo mestiere. Oggi ricorda come essenziale la lunga gavetta presso le tivù locali “che sono state una vera e propria palestra di vita”; l’esperienze ad Antenna3 e a Telealto Veneto, sicuramente più semplici rispetto alla complessità di Sky, ma molto intense. “Coraggio e determinazione, bisogna metterci la faccia”. Non molto lontana la sua idea di giornalismo da coloro che lo hanno avvicinato a questo mondo come “i servizi di Fabrizio del Noce e gli articoli di Colaprico e Bocca”, la stessa sicurezza e irrefrenabile frenesia che lo portano a scardinare i meandri più intriseci celati dietro interessi mistificati. Alle provocazioni circa la distorsione dell’informazione italiana decide di non difendere la sua categoria ma di utilizzare, con diplomazia, la composizione binaria: coraggiosi – vili, buoni – cattivi, autorevoli e deboli. E’ una questione di scelta. Ogni giorno (sul canale 500 di Sky e dal 27 gennaio in chiaro sul canale 27 del digitale terrestre) cerca di mantenere con sé quell’aria di storico del presente, colui che con un’operazione chirurgicamente precisa mostra al mondo italiano che il giornalismo, disinteressato, può esistere ancora. Nonostante tutto.

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