Per i Fast Food Americani il Futuro è…Mexican

Così come per le innovazioni tecnologiche e scientifiche, da sempre, anche il mercato dei fast food americani influenza, direttamente o indirettamente, il mercato delle catene di ristorazione internazionali, in particolare quelle del Vecchio Continente. E’ accaduto con McDonald’s, Burger King e KFC, e più recentemente con Starbucks. Ma si sa, noi osservatori europei queste tendenze le scopriamo sempre in ritardo. Secondo Yum! Brands’, una delle più grandi holding di  fast food, la più profittevole tra le sue catene di ristorazione negli Stati Uniti non è per l’appunto una tra Pizza Hut o KFC, bensì Taco Bell. Taco Bell, per chi lecitamente non ne fosse al corrente, è specializzata nella vendita di prodotti alimentari tradizionali della cucina messicana, adattati all’industria del fast food ed alle esigenze del mercato contemporaneo.

Con il suo assortimento di offerte per colazione, pranzo e cena, le vendite di Taco Bell sono rimaste in crescita costante per più di due anni, con un incremento del 2% solo nell’ultimo periodo. I risultati finanziari della catena sono soltanto un piccolo segno della crescente popolarità del cibo messicano negli Stati Uniti. Dati provenienti da Technomic, società di consulenza specializzata nel settore fast food, mostrano che le vendite nei ristoranti di stampo messicano sono cresciute del 9,3% nel 2012, superando il 5,8% del mercato. Inoltre, secondo Associated Press Report, ormai le tortillas hanno sorpassato negli Stati Uniti le vendite dei più celebri burgers e hot dog.

È chiaro che il business di hamburgers e patatine fritte ha di certo vissuto tempi migliori. Le vendite da McDonald’s sono cresciute solo dello 0,7% nell’ultimo quarto, quelle di Wendy’s dello 0.4% mentre quelle di Burger King sono scese dello 0.5%. Per renderci conto della rivoluzione in atto in America, parliamo di Chipotle, il fast food messicano che più di tutti sta spopolando negli States. I suoi 1.525 punti vendita hanno riportato un aumento delle vendite pari al 6,2% nell’ultimo quarto, facendo sì che la catena sia considerata oggi una delle più promettenti sul mercato mondiale dei fast food. Quando McDonald’s lo vendette nel 2005, per 1,5 miliardi di dollari, di certo nessuno si sarebbe mai aspettato che ad oggi sarebbe arrivato a valere ben 13 miliardi di dollari.

In ogni caso, McDonald’s si può consolare, sorprendentemente, con l’Italia. Da inizio 2013, la multinazionale sta mettendo in pratica un nuovo piano industriale che prevede 500 milioni di investimento in tre anni, con 100 nuovi ristoranti sparsi nella Penisola e 3mila assunzioni. Ma chissà che prima o poi non avvenga anche in Italia una rivoluzione a suon di tacos, burrito e chili.

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