Il Paese nordico non attrae di certo per il suo clima, per la sua lingua o la sua posizione geografica. Perché allora molti Italiani si recano ogni anno in Finlandia?
È l’università e il sistema scolastico in generale che sono una grande attrattiva per i giovani di tutto il continente: grandi investimenti su ricerca e innovazione, università molto giovani e che migliorano di anno in anno le loro posizioni nei rankings, ma soprattutto corsi universitari e i dottorati completamente gratuiti. La Finlandia è tra i pochi Stati europei ad aver aumentato l’investimento statale nell’educazione superiore negli ultimi anni, circa il 12% solo tra 2010 e 2011. La Finlandia è nel complesso un Paese ben organizzato e una società efficiente: le infrastrutture sono valide perché c’è uno stretto legame virtuoso tra pubblico e privato. Nel 2013, per il terzo anno consecutivo, è risultata essere l’ultima nazione nel mondo tra quelle “fallite” (the Failed States Index), quindi è una nazione molto stabile.
Il welfare della società finlandese è costruito su educazione, cultura e conoscenza. Educazione come fattore chiave per la crescita della competitività, infatti il sistema dell’educazione superiore finlandese è stata il migliore nel mondo nel 2012 (the Learning Curve, Pearsons). Grazie all’educazione di base e gli esami di selezione in entrata, gli studenti finlandesi sono altamente motivati a studiare. Nei QS World University Rankings 2013 l’Università di Helsinki è 69esima, l’Università Aalto 196, e ben 6 università si trovano nelle prime 300. Basti pensare che per l’Italia la migliore (Bologna) è 188esima e anche noi abbiamo solo 6 università nelle prime 300. Nella categoria “Faculty Student” l’Università Aalto è 42esima e 3 atenei finlandesi sono nelle prime 70 posizioni (Aalto University, Helsinki University e Jyvaskyla).