I Paesi Bassi sono il Paese del metodo empirico; la teoria non è di casa. Già dal Seicento, il Secolo d’oro olandese questo approccio analitico e induttivo è stato preferito: avete presente il celebre quadro di Rembrandt “Lezione di anatomia del dottor Tulp”? Grazie al clima di tolleranza intellettuale, le Province attiravano scienziati e filosofi da tutta Europa. L’Università di Leida fu addirittura fondata, nel 1575, dallo stadtholder olandese, Guglielmo I d’Orange. Cartesio, Spinoza, ecc. si ritrovavano alle università libere e discutevano, si dice, fino a venire alle mani. Il nome corretto della “nazione dei tulipani” è Paesi Bassi, mentre il termine Olanda, comunemente utilizzato in italiano, identifica soltanto le due province più importanti: l’Olanda Settentrionale (regione di Amsterdam) e l’Olanda Meridionale (Rotterdam, L’Aia e Leida).
Il sistema educativo olandese è conosciuto per l’alta qualità soprattutto della ricerca e per il suo ambiente internazionale. La virtù nazionale del rispetto di ogni opinione rinforza la pluralità della società: questo è il fondamento del metodo educativo olandese che può essere definitivo interattivo e incentrato sullo studente, poiché sulla creatività e lo sviluppo delle proprie idee in piena libertà. Agli studenti viene richiesto di scrivere tesine (papers), lavorare in piccoli gruppi per analizzare e risolvere specifici problemi. In questo modo si cerca di sviluppare un approccio critico e attivo negli studi, quindi un “Problem Based Learning System”.
In tutti i Paesi Bassi ci sono soltanto 18 università: 13 con diverse facoltà, 4 specializzate solo nell’ingegneria, una nell’agricultura (Universiteit Wageningen) e un’ultima considerata come “Open University”. Nel QS World University Rankings si posizionano in questo modo: Università di Amsterdam 63; Università di Leida 88; Università di Utrecht 80; l’università Erasmus di Rotterdam 103 e l’Università tecnologica di Delft 104.
Il 60% degli studenti sceglie invece la via professionale, pratica. Per questo all’università approda solo un’elite ristretta: solo chi ha fatto il liceo può proseguire gli studi teorici. Esistono ben 41 Scuole di Scienze applicate finanziate dal governo, in tutto sono circa 365000 studenti che seguono una formazione professionale ogni anno. Una realtà molto interessante sono le Hogescholen (Alte Scuole), molto economiche e offrono un connubio perfetto tra teoria e pratica (lo stage è obbligatorio). Ad esempio, nella De Haagse Hogeschool migliaia di studenti internazionali studiano in 9 diverse Facoltà, tra cui International and European Law, European Studies, International Communication Management, Industrial Engineering. Significativo è il fatto che professioni come quelle inerenti a lavori sociali sono intesi come “mestieri” e quindi gli studenti sono formati sulla pratica, più che sulla teoria, come invece accade ancora in Italia.