Il fenomeno delle stampanti 3D ha appena iniziato a spopolare e già arrivano notizie riguardanti alcune curiose applicazioni di questa modalità di stampa in tre dimensioni. Un esempio è il progetto PERFORMANCE (PERsonalised FOod using Rapid MAnufacturing for the Nutrition of elderly ConsumErs), che ha l’obiettivo di venire incontro alle esigenze alimentari della popolazione più anziana, che si trova ad affrontare problemi di deglutizione e masticazione. Il collegamento tra stampanti 3D e cibo è abbastanza logico anche se può sembrare strano: immaginando i prodotti della stampa tridimensionale vengono in mente modellini o piccoli oggetti di design, sicuramente un piatto di pasta non è la prima cosa a cui pensiamo. Eppure, idealmente, usare del cibo come inchiostro potrebbe essere proprio il modo per stampare il cibo, e modellarlo nelle forme che vogliamo. Un’idea tanto semplice da essere vera.
Ed è proprio il concetto di dare al cibo la forma desiderata ad essere alla base di PERFORMANCE.
Il problema principale del cibo servito agli anziani con problemi di masticazione è quello si essere poco gustoso e monotono, tanto da far perdere l’appetito a coloro che ogni giorno si trovano sempre davanti alla stessa “poltiglia”, e da rendere il pasto un momento poco piacevole. Per migliorare questa situazione, l’Unione Europea ha finanziato PERFORMANCE, che ha lo scopo di rendere accessibile l’opzione di piatti personalizzati per persone affette da tali problemi. Per raggiungere questo obiettivo, il team del progetto sta sviluppando una forma innovativa di stampa 3D.