Questa è una storia che nasce a Torino e cresce alla Fiera Internazionale di Arte Contemporanea di Bologna. Il suo nome è Project Marta, acronimo di Monitoring Art Archive. Segni particolari: start-up per la tutela dell’arte contemporanea.
L’idea si sviluppa attorno alla collaborazione di Benedetta Bodo di Albaretto, conservatrice e diagnosta dei beni culturali, e dell’Associazione You and Partners, che si occupa di promozione sociale.
La giovane fondatrice ha un background decennale nel settore dell’arte contemporanea e attualmente collabora con il Centro di Conservazione e Restauro La Venaria Reale di Torino e ha presentato il suo progetto a Bologna, presso l’Arte Fiera lo scorso 29 gennaio.
Project Marta si fonda su un’intuizione: creare un ponte tra i collezionisti e gli artisti.
Lo strumento principale è una scheda tecnica professionale dell’opera d’arte, per garantirne una conservazione e una manutenzione ottimali. Il documento viene prodotto dai professionisti di Project Marta a seguito di un’intervista tecnica con l’artista, il quale si impegna a certificare la sua volontà a diffondere i dati tramite la firma congiunta della scheda stessa.
Da quest’ultima vengono eliminati i dati sensibili per produrre un abstract dell’opera, il quale viene indicizzato nell’archivio online del progetto, disponibile a partire dal 29 gennaio. In questo modo, il servizio informativo è fruibile sia dal pubblico sia dai musei che intendono richiedere in prestito l’opera per una mostra.
Da un punto di vista economico, la fondatrice ha trascorso l’ultimo anno a definire le priorità e gli interlocutori, ma anche a consolidare la rete di relazioni per dar vita a un servizio
Project Marta, quindi, è uno strumento di prevenzione per le opere di arte contemporanea che sono molto più complesse rispetto a quelle classiche. Infatti Bodo spiega che le peculiarità di questo settore sono “soprattutto per materiali e tecniche utilizzate, oltre ai più frequenti spostamenti per prestiti e allestimenti in condizioni ambientali non controllate”.
Infine, la versatilità del servizio si presta bene a soddisfare anche le esigenze del piccolo collezionista, più oculato nelle spese, al fine di trasmettere alla filiera dell’arte contemporanea una maggiore sensibilità per la conservazione delle opere.
Non ci resta che farle i migliori complimenti per il suo progetto, uno strumento innovativo di trasmissione delle best practices e di tutela del valore materiale dell’opera di arte contemporanea.