Come insegna la dura legge del mercato, solo chi sta al passo coi tempi sopravvive.
Le società che riescono ad innovare costantemente riescono a mantenersi competitive: le altre , prima o dopo, si avviano inesorabilmente verso il declino. Ragionamento sempre valido e ancor di più per le società hi-tech, nel cui mercato, in pochi anni, nascono autentici giganti capaci però di scomparire in tempi altrettanto rapidi. E se non svaniscono restano quasi un pittoresco ricordo destinato a sbiadire velocemente.
Questa è la storia di BlackBerry, produttore di telefoni che, nella seconda parte del primo decennio degli anni Duemila, riuscì ad ottenere una quota di mercato del 50% degli smartphones negli Stati Uniti. I segreti dell’exploit? L’ottima connettività ad internet (e in particolare alle e-mail) nonché l’interfaccia grafica estremamente semplice da comprendere e utilizzare. BlackBerry riuscì così, in pochissimi anni, a strappare il primato di vendite, nella fascia alta di mercato, agli altri due colossi del tempo, Nokia e Motorola.
Come già accennato però, il mercato è tutt’altro che indulgente con chi smette di innovare, soprattutto laddove l’innovazione si caratterizza come l’unico, vero fattore distintivo. Non a caso, BlackBerry è ormai oggi poco più di un fantasma rispetto a quello che fu “un tempo”. Altre società come Apple e Samsung l’hanno scalzata dalle vette delle classifiche di vendita di smartphones, sia negli Stati Uniti che nel mercato europeo.