In Russia un deputato pro-Putin ha recentemente presentato una proposta di legge che autorizzerebbe il governo ad impadronirsi di proprietà straniere. La misura è stata presa in risposta alle recenti sanzioni economiche inflitte al paese dall’Occidente. La legge dovrebbe inoltre prevedere che, in caso di “ingiusto atto giudiziario da parte di corte straniera”, si potranno ottenere compensazioni monetarie direttamente dallo stato.
Questa presa di posizione va ad aggiungersi alla precedente stretta avvenuta ai danni dei media. Parliamo di una legge approvata dal ramo basso del parlamento russo, la Duma, che vieta ad ogni società estera di possedere più del 20% dei media locali. I rapporti tra Russia e Occidente si complicano sempre più. E ad andarci di mezzo è toccato questa volta alle case editrici straniere.
Il governo sta chiaramente attuando delle mosse per mettersi in difesa del mondo esterno; ma chiudendosi in questo modo la Russia stenta a crescere. In un recente report della Banca Mondiale emerge che nel breve periodo la Russia sarà caratterizzata da un basso livello di progresso, per via dall’incertezza dovuta dalle evidenti tensioni politiche. Quest’anno il prodotto interno lordo è cresciuto del solo 0.8% e, dopo le nuove sanzioni inflitte, il paese è stato dichiarato “in una situazione di crescita economica anemica”.