Recruitment: Cosa Aspettarsi e Come Prepararsi al Meglio

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Almeno una volta vi sarà capitato o, per i più giovani, capiterà di sostenere un processo di recruitment per ottenere un posto di lavoro nell’azienda a cui aspirate.

Ecco dunque pochi, semplici ma efficaci consigli per affrontare in modo più sereno e costruttivo il processo di recruitment per una posizione di stage o entry level in azienda.

Un tipico processo di selezione si articola in tre fasi: CV screening, incontro con un responsabile risorse umane, e incontro con un manager del team di riferimento. Le varianti a questo modello possono comprendere l’aggiunta di un test numerico o logico da svolgere online oppure la risoluzione di un Business Case con un gruppo di candidati. Dopo aver selezionato l’azienda per cui si desidera affrontare il recruitment, è fondamentale avere le idee chiare sia sulle specifiche fasi proposte sia sulle aspettative per ogni fase.

Primo passo: il Curriculum

La prima fase di un processo di selezione si sostanzia tipicamente nella presentazione di un Curriculum Vitae e di una cover letter, scritti in modo adeguato e ben strutturati. Per essere ben organizzato ed efficace, un CV deve essere innanzitutto veritiero, ovvero ogni attività iscritta su di esso deve poter essere rintracciabile ed attestabile. Un altro consiglio molto semplice è non lasciarsi prendere dalla sindrome dello scrittore, limitandosi a riportare sul CV solo informazioni con alto valore aggiunto, il meglio di quanto realizzato poiché i recruiter, solitamente, prediligono i curriculum che possono essere contenuti in una sola facciata, in quanto più concisi e rapidi da leggere. Altresì importante è che la cover letter, mandata in allegato al CV, sia a sua volta concisa e dall’alto valore aggiunto nei contenuti. Per rendere la lettera di presentazione utile ai recruiter occorre strutturarla in modo da rispondere a tre domande principali: Quali sono i motivi che ti spingono a scegliere l’azienda a cui stai applicando?  Che valore puoi apportare all’azienda e perché dovrebbero scegliere te? Che tipo di esperienze ti rendono in candidato valido per la posizione a cui stai applicando?

Secondo passo: il Business Case

Un tipico incontro con un responsabile HR contiene sempre una stima di market sizing e/o la risoluzione di un business case. In questa fase è fondamentale essere analitici, saper motivare ogni singolo step con il ragionamento che si sta andando a proporre. Nel caso in cui fosse richiesto di risolvere il caso in team, è fondamentale porsi in modo costruttivo rispetto al gruppo poiché la capacità di ascolto, il teamwork e la leadership sono le caratteristiche che ogni azienda desidera per i propri dipendenti. Non abbiate mai paura di difendere le vostre idee, se sono supportate da un corretto ragionamento logico (un po’ di sana autostima non fa mai male).

Terzo passo: gestite l’ansia

In ogni interazione con l’esterno è molto importante riuscire a mostrare il lato migliore di sé: placate l’ansia e rasserenatevi, puntate su entusiasmo e positività, entrando in empatia con l’esaminatore. È inoltre fondamentale arrivare al colloquio con un’idea precisa del modello di business dell’azienda per la quale si sta facendo application, e avere delle idee per migliorare la strategia aziendale, ridefinire il ruolo della posizione di riferimento oppure essere a conoscenza dei principali rischi che il settore affronta. Infine, il candidato deve mostrare di avere un’idea precisa di se stesso, conoscere i propri punti di forza e di debolezza, cosa si aspetta dalla propria carriera, o quale sia la sfida più difficile che ha sostenuto, poiché tali informazioni vengono frequentemente richieste in sede di colloquio. Alla fine dell’incontro, viene spesso data al candidato la possibilità di porre delle domande all’intervistatore. È dunque importante preparare domande precise e di particolare rilievo circa l’azienda e quello che sta accadendo nel mercato di riferimento.

Infine, è fondamentale affrontare un processo di selezione come un’esperienza di apprendimento che arricchisca il proprio profilo personale e professionale, a prescindere dal risultato – anche in caso di esito negativo, tale esperienza permetterà di affrontare i prossimi recruitment in modo più sicuro ed efficace.