“L’Italia deve ripartire rendendosi competitiva con le risorse di cui dispone”.
Frase già sentita, eppure il più delle volte inascoltata. Non da tutti, non da Antonio Vassallo. Classe 1986, pavese, giovane imprenditore del settore alimentare e dell’e-commerce col suo sito italianfoodfans.com.
Antonio cos’é Italian food fans? E come è nato?
“Italian food fans è un progetto, divenuto ormai realtà, che nasce con l’intento di rendere disponibile on-line, in modo semplice ed accessibile a tutti, uno dei fiori all’occhiello della nostra cultura, la cucina, nelle diverse regioni italiane e soprattutto all’estero. L’idea è nata ai tempi dell’università, quando studiavo a Lugano. Molti miei compagni stranieri mi confessarono di aver scelto Lugano come meta di studio per la vicinanza con l’Italia e con alcune delle sue città simbolo, Milano su tutte, che li attraevano sia dal punto di vista turistico che culinario. Rimasi stupito”.
Così qualche anno dopo, mentre lavoravi per una multinazionale, hai deciso di aprire questo sito con l’aiuto di alcuni amici. Come gestite il “core business”? Ci riveli qualche curiosità sulle tendenze di mercato?
“Abbiamo da poco avuto la possibilità di disporre di un magazzino fisso dove stabilire lo stoccaggio della merce che proviene da tutta Italia. In questo modo potremo soddisfare più velocemente il cliente e assecondare al meglio le sue esigenze, gestendo direttamente la procedura che va dal produttore al consumatore finale. Al momento vendiamo principalmente a privati, anche se l’obiettivo per il medio-lungo termine è quello degli operatori professionisti del settore. I prodotti che vanno per la maggiore ultimamente sono un particolare tipo di pasta di Gragnano, le caccavelle, che hanno la peculiarità di poter essere “farcite”, e un particolare olio d’oliva siciliano che possiede addirittura l’indicazione catastale, ovvero si sa esattamente da che appezzamento di terreno provengono le olive! E poi la pasta senza glutine. Vendiamo in Italia – nell’ultimo mese sono stati evasi circa 60 ordini – ma soprattutto all’estero, anche se…”.
Anche se? Non sono tutte rose e fiori?
“Esatto. Puntiamo agli stati vicini al confine per poi espanderci sempre più in là, ma la burocrazia italiana è tremendamente pesante. L’esempio più azzeccato è il tempo d’attesa: abbiamo dovuto attendere tre mesi per ottenere una risposta dall’Agenzia della Dogana riguardo a delle procedure relative all’esportazione di alcolici. Per fortuna altre istituzioni sono più efficienti e cercano di velocizzare il processo informativo”.
E il rapporto con i clienti?
“Ci regalano sempre grandi soddisfazioni, che ripagano di tutti gli sforzi fatti. Un aspetto curioso: gli stranieri usano molto spesso con carta di credito mentre gli italiani preferiscono usare il contrassegno. Sono più sospettosi, ma dopo la prima volta restano tutti soddisfatti”.
Come gestite invece l’aspetto del marketing?
“Non vogliamo essere asfissianti con i clienti perché vogliamo che siano loro ad appassionarsi alla nostra azienda e a sceglierci. I social sono una grande fonte di dati, ma la vera difficoltà sta nel saperli leggere e basarsi su quelli giusti per costruire le proprie strategie”.
A proposito di strategie, cosa avete in serbo per il futuro?
“Da qui a poco intendiamo lavorare su tre iniziative: la prima è una serie di video, girati in un set ad hoc, riguardanti la realizzazione da parte di chef professionisti di alcune ricette basate sui nostri prodotti. Al termine di ciascun video sarà possibile acquistare i prodotti singoli o l’intero pacchetto così come visionato nel filmato. La seconda iniziativa sarà quella di rendere disponibile il “noleggio” di uno dei nostri chef per una serata: questi andrà direttamente a casa del cliente e cucinerà per lui e per i suoi ospiti una cena appositamente concordata in base alle singole esigenze. Infine l’ultima scommessa, la più ambiziosa, è di riuscire a riservarci una location da dedicare a lezioni di cucina con i nostri chef, che si focalizzeranno sui nostri prodotti coinvolgendo attivamente il cliente e mostrandogli pienamente le potenzialità del prodotto che intende acquistare”.