Quello di fine 2015 è un bilancio in negativo per lo Stato Islamico, almeno sotto il profilo territoriale: secondo uno studio pubblicato da un istituto specializzato in informazioni militari con sede a Londra, l’IHS Jane’s, l’ISIS avrebbe perso il controllo del 14% dei suoi territori in Siria ed Iraq rispetto al 2014.
Di fatto, se nelle zone interne della Siria gli islamisti possono vantare nuove conquiste territoriali come Palmira e in Iraq la città di Ramadi, è al confine con la Turchia che Daesh fa più fatica.
In Siria Daesh ha perso il valico di Tal Abyad, che era uno dei principali punti di passaggio della frontiera turca per il gruppo ed era in passato molto utilizzato dai foreign fighters per arrivare nella capitale dell’autoproclamato Stato Islamico, la città di Raqqa, ed arruolarsi, e un troncone dell’autostrada principale fra Raqa e Mosul.
Sul fronte iracheno invece le perdite più significative sono state la raffineria di Baiji e la città di Tikrit. Per quanto riguarda quest’ultima, sebbene le forze irachene siano riuscitE a riconquistarla, è stata una vera lotta per loro consentire agli sfollati locali di tornare alle loro case.
Ecco una mappa che mostra nel dettaglio i territori persi quest’anno dall’ISIS.