Icahn Enterprises, società del leggendario investitore Carl Icahn, ha ceduto una settimana fa più della metà della fortuna che aveva investito in Netflix. L’operazione è stata definita “la mossa del secolo” grazie ad un rendimento record del 457%.
Netflix è una società americana, il cui core business consiste nel vendere DVD e fornire contenuti streaming on-demand; è attiva in Nord, Sud America e Caraibi ma anche in diversi paesi europei. Il magnate americano ha acquistato una quota in Netflix esattamente un anno fa, a novembre 2012, sotto consiglio del figlio Brett e di David Schechter, partner di Brett nella gestione di una porzione della fortuna (29 miliardi di dollari) di Icahn senior tramite il fondo chiamato “The Sargon portfolio”. L’azienda era allora in un periodo nero: la fiducia dei clienti scarseggiava e nel terzo trimestre 2012 i profitti erano in discesa dell’88%. Carl, però, non è certo il tipo da spaventarsi di fronte a numeri avversi: sceglie così di acquistare quasi il 10% della società a meno di $60 ad azione.
A un anno di distanza, Carl annuncia la cessione di più della metà della quota a $330 ad azione, incassando un capital gain di 800 milioni di dollari. Sebbene siano pochi gli investitori che possano vantare performance simili, Brett e David, ritenendo l’azienda ancora sottovalutata, non sono d’accordo con l’operazione. Il risultato? Un’ anomala “scommessa” tra Carl, da un lato, e i due portfolio manager, dall’altro: per conciliare le visioni contrastanti, la performance del fondo gestito dai due verrà calcolata tenendo in considerazione una posizione fittizia nel capitale di Netflix, fingendo cioè che le azioni non siano mai state vendute; in tal modo, se il futuro della società fosse quello dipinto da Brett e David, i due vedrebbero le loro remunerazioni (calcolate su una percentuale dei profitti) esplodere; in caso contrario subirebbero una netta decurtazione dello stipendio, riflesso di una perdita che, in realtà, non è mai avvenuta.
Diversamente da ciò che accade tra i comuni mortali, dove nella maggioranza dei casi padre e figlio chiariscono le controversie dibattendo durante la cena, Icahn junior e senior si lanciano in una scommessa con in palio diverse decine di milioni; il vincitore lo conosceremo tra un anno, quando il contratto andrà a termine. Intanto, il mercato sembra sorridere a Carl, con il titolo che negli ultimi giorni di scambi ha lasciato sul terreno diversi punti percentuali. Ciò, tuttavia, non è abbastanza e, secondo diversi analisti, la società americana ha di fronte una prateria per la crescita, rappresentata dai nuovi mercati internazionali (l’India su tutti). Le stime infatti indicano come Netflix abbia la possibilità di raggiungere 70-80 milioni di nuovi clienti, partendo dagli attuali 40 milioni.
Per conoscere l’esito di questa anomala vicenda familiare non resta che aspettare. Chi ci avrà visto più lungo?