SkySpark: Anche Gli Aerei Possono Essere “Green”

Gli aerei producono il 2% delle emissioni di CO2 globali con un impatto complessivo sul c.d. “global warming” calcolabile al 4,9%.

A prima vista sembra un dato di fatto, un problema non risolvibile, soprattutto alla luce dei cambiamenti che la globalizzazione ha introdotto nella società di oggi e nel nostro modo di spostarci o di fare impresa. In realtà l’Enav, Ente Nazionale di Assistenza al Volo, con la collaborazione dell’Aeronautica Militare, ha cercato di risolvere la questione già dal 2008 grazie al progetto denominato “Flight Efficiency Plan” e operando sotto tre profili: la riconfigurazione delle rotte (alla ricerca di quelle più efficienti), l’innalzamento delle quote d’altitudine di crociera (e cioè cercare di far volare gli aerei il più in alto possibile compatibilmente con le esigenze di sicurezza dei passeggeri al fine di ridurre l’impatto dell’inquinamento su di noi che viviamo sulla superficie terrestre) e riduzione del tempo dedicato alle fasi di “rullaggio” sulle piste.

E’ così che nel triennio 2008/2011 ben 13.500 tonnellate di CO2 sono rimaste fuori dall’aria che respiriamo, con un beneficio economico di 3,3 milioni di euro legato alle 4.500 tonnellate di carburante risparmiato. Certo, è positivo, ma è anche ovvio che possiamo fare di più, soprattutto calcolando che ogni volo continentale (quindi con partenza e arrivo in Europa) produce fino a 2 tonnellate di CO2.