Stando a quanto riportato dal Financial Times, Snapchat si sta preparando per lo sbarco in borsa.
L’applicazione del fantasmino bianco su sfondo giallo potrebbe già essere quotata in borsa a partire dal primo trimestre del prossimo anno, con un’offerta pubblica iniziale che si aggirerebbe tra i 20 e i 25 miliardi di dollari.
Se la cifra dovesse essere confermata, l’IPO di Snapchat sarebbe una fra le offerte più alte fatte negli ultimi anni per una start-up, dopo quella per Twitter nel 2013 che contava “soli” 18 miliardi di dollari.
Stando alle indiscrezioni, Snapchat ha assunto Morgan Stanley e Goldman Sachs, due colossi bancari mondiali che si occupano principalmente di investimenti bancari e azionari, per guidare l’IPO.
La startup, con sede a Los Angeles e fondata quattro anni fa da Evan Spiegel, Bobby Murphy e Reggie Brown, sta cercando di espandersi a livello internazionale.
Snapchat ha ormai raggiunto la soglia di 50 milioni di utenze in Europa, un terzo rispetto ai 150 milioni di utenti attivi quotidianamente a livello mondiale. Agli inizi di dicembre 2015 è stato inaugurato a Londra il primo quartier generale al di fuori degli Stati Uniti, ad aprile 2016 è stato aperto un ufficio a Sidney e a sole due settimane risale l’ultima inaugurazione a Parigi.
“Il nostro team si sta velocemente allargando a livello globale”, ha detto Imran Khan, Chief Strategy Officer della società. “Siamo interessati ad espanderci in altri paesi dove ancora non abbiamo aperto uffici e vogliamo soddisfare la domanda di tutti i mercati, in particolare quelli dell’Europa Occidentale.”
Allo stesso tempo, l’applicazione sta sviluppando al meglio una precisa strategia dedicata alla pubblicità. La società, che lo scorso anno ha guadagnato circa 15 miliardi di dollari in pubblicità, ha lavorato con inserzionisti che vanno da Burberry e Tiffany a KFC e Stella Artois nel creare effetti e filtri speciali appositamente ideati per le aziende o per particolari eventi promossi dalle stesse.
La quotazione in borsa di Snapchat, con una cifra iniziale che si aggira intorno ai 25 miliardi di dollari, sarebbe solo un’ulteriore conferma del successo già ottenuto dall’applicazione.