Che il reclutamento 2.0 sia la nuova frontiera della ricerca del personale, non è più un segreto. Da una recente statistica di Jobvite, emerge che, nel 2013, ben il 94% delle aziende ha dichiarato di utilizzare strumenti social per lo screening dei candidati. Un dato rilevante, che rende ancora più chiaro il fatto che la nostra immagine online sia sempre sotto i riflettori delle aziende. Il social recruiting è un fenomeno nuovo, che modifica inesorabilmente le dinamiche classiche di domanda e di offerta del lavoro, portando benefici alle aziende, come l’ottimizzazione dei tempi di reclutamento e assunzione, una maggiore quantità, e soprattutto qualità dei candidati al colloquio. Oltre, ovviamente, un risparmio sui costi aziendali.
I selezionatori, dunque, per effettuare una scrematura dei candidati, focalizzano l’attenzione sulla reputazione online degli utenti. Qualsiasi traccia del nostro “Io 2.0” viene presa in considerazione e contribuisce a creare un ritratto completo della nostra persona prima ancora del colloquio vis-à-vis.