Sport Made in USA: un Modello Vincente

Si è da poco concluso il Superbowl, a breve prenderà il via l’All-Star Week di NBA e poi, a Maggio, i Playoff, ad Aprile la scena sarà presa dalla Stanley Cup di NHL e, infine, l’estate sarà il teatro della stagione MLB. Nel complesso le 4 maggiori leghe professionistiche statunitensi coprono tutto l’arco dell’anno, per uno show che non accetta soste, per un giro d’affari che grazie a diritti tv, stadi e merchandising produce introiti da capogiro.

Per comprendere la portata di tale business basta guardare ad alcuni dati: l’NBA ha chiuso la stagione 2012-2013 con 5 miliardi di dollari di ricavi, con un aumento del 20% rispetto alla passata stagione; l’NFL ha recentemente siglato un contratto del valore di 3 miliardi con le emittenti televisive Cbs, Nbc e Fox, aumentando del 60% gli introiti dai diritti tv; in soli 10 anni l’MLB ha aumentato i propri profitti del 180%. Tali dati sono mostruosi se calati in un contesto economico generale che vede tassi di crescita non altrettanto elevati e, soprattutto, se vengono paragonati con la sconfortante crisi in cui è immerso il movimento sportivo professionistico in Italia.

Alla base di tale prosperità ci sono molteplici fattori, innanzitutto culturali: negli Stati Uniti lo sport è prima di ogni altra cosa uno spettacolo fruibile da tutti, e non solo da fans e appassionati. Le regole del gioco vengono spesso modificate per favorire spettacolarità e velocità (basti pensare al basket e ai continui mutamenti che ha subito da quando Naismith lo inventò nel lontano 1891), e il “contorno” delle sfide è importante e curato almeno quanto la partita stessa. Se avrete mai la fortuna di assistere ad una partita di NFL (come anche delle altre leghe principali), tornerete a casa con gli occhi pieni di uno show che va ben al di là delle prestazioni degli atleti, tanto da poterlo gustare anche senza conoscere le regole del football: cheerleaders, half-time shows, musiche, concerti fanno ormai immancabilmente parte del pacchetto che, a prezzi esorbitanti (il costo medio di entrata per una partita NFL si aggira sui 100$ e gli stadi raramente non registrano il sold-out), si compra assieme al biglietto.