Milano può diventare la capitale dell’innovazione europea entro il 2020. Ne sono convinti i tre candidati sindaco al capoluogo lombardo, Stefano Parisi (centrodestra), Giuseppe Sala (centrosinistra) e Gianluca Corrado (M5S) che ieri hanno partecipato ad un evento organizzato dal Corriere della Sera. Tema dell’incontro: progettare il futuro della città insieme ai Millennials.
Le ricette dei candidati
Diverse le ricette messe in campo dai candidati sindaco per rendere Milano più attrattiva. Per il candidato del M5S l’innovazione della città passa obbligatoriamente dall’eliminazione del degrado e dalla riqualificazione delle periferie. Riqualificazione che deve essere etica e sostenibile. “L’idea è creare tanti piccoli centri di aggregazione dislocati negli edifici dismessi presenti in città. Questi spazi devono essere destinati alle startup a costi gratuiti o calmierati”.
E se Sala chiede ai rettori di aprire le università alle aziende, Parisi chiama a raccolta gli incubatori italiani: “Venite a Milano”.
Lotta alla burocrazia
Altro passo obbligato per rendere Milano un centro di innovazione è snellire la burocrazia comunale. “Serve una piattaforma aperta che unisca tutti i dati per rendere l’amministrazione più efficiente” spiega il candidato di centrodestra. Gli fa eco Corrado che aggiunge: “La digitalizzazione della macchina comunale deve essere eco-sostenibile”. “La tecnologia costa. Dobbiamo convincere i privati ad investire su Milano” chiosa Sala.
Il futuro di Expo
Le ultime battute sono sul futuro di Expo. L’ex manager dell’esposizione universale promuove il progetto dell’Università Statale che vuole trasferire nell’area il proprio campus. Parisi, che attacca la giunta Pisapia, (“Con loro abbiamo perso 5 anni. La sinistra non è riuscita a mettere su un progetto per il futuro. Expo rischia di diventare una cattedrale nel deserto”) immagina per il futuro dell’area la realizzazione di un polo tecnologico avanzato.
Per Corrado due sono i progetti da sviluppare: “Il parco agroalimentare che i milanesi avevano chiesto con il referendum del 2011. Oppure un centro di ricerca tecnologico che studi nuove energie e nuovi metodi per la lotta all’inquinamento”.