Street Food: E’ Boom Senza Fine

Social e dati lo confermano: lo street food sembra essere il fenomeno dell’anno. Stando al boom di trucks adattati a ristoranti itineranti e alla continua apertura di locali gourmet, non ci sono dubbi: il cibo di strada si sta prendendo la sua rivincita e si sta diffondendo a macchia d’olio nel Belpaese.

Ma di che cosa si tratta esattamente? Lo street food ha origini antichissime e affonda le sue radici nell’Antica Roma, dove viaggiatori e passanti consumavano i pasti in piedi, appoggiati ai banconi delle “tabernae”, locali rivolti verso la strada.

Definito dalla FAO come il cibo “ready-to-eat”, preparato e venduto da ambulanti in chioschi o bancarelle, il cibo di strada sta perpetrando la sua avanzata: non solo infatti sta subendo una notevole crescita in termini di domanda di consumi e relativa offerta, ma sta gradualmente attraversando una radicale evoluzione. Da cibo semplice, economico e saziante per antonomasia, lo street food è sempre più oggetto di attenzioni da parte di chef di fama mondiale, critici gastronomici, consumatori e giovani imprenditori.

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Secondo l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’Alimentazione e l’Agricoltura, sono 2.5 i miliardi di persone che ogni giorno si sfamano con lo street food: un terzo della popolazione mondiale.

Il cibo di strada è oggi una moda gastronomica, ma la sua vera natura è quella di essere un pasto pratico, trasportabile e consumabile in movimento; inoltre i fattori ottimizzazione-tempo ed economicità influiscono notevolmente sulla decisione finale dell’acquirente-consumatore.

Un recente sondaggio lanciato dal Gambero Rosso sul proprio website ha rivelato, infatti, che la maggior parte dei lettori (il 38.3%, per la precisione) sceglie lo street food per la sua accessibilità economica. Del resto non è un caso che la motivazione più cliccata sia stata proprio questa: secondo Coldiretti, infatti, complice l’effetto crisi, dall’estate 2013, i consumi nei ristoranti sono diminuiti dell’11% e dal 2010 al 2011 sono invece cresciute del 7% le imprese di ristorazione senza somministrazione del servizio.

Lo street food è un pasto veloce e divertente e, in aggiunta, la scelta è davvero infinita. L’Italia, che con Palermo si aggiudica il 5° posto nella top ten delle capitali mondiali del cibo di strada (Forbes), offre soluzioni per tutti i palati, che variano da regione a regione: dallo “sciatt valtellinese” alla “fogassa ligure” e al “trapizzino romano”, dalla “piadina romagnola” al “cannolo” e alle “arancine siciliane”. “Siamo un paese fusion” dice Gualtiero Marchesi “lo street food è la storia dei popoli e viene soltanto dopo la grande cucina”.

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E se da un lato la scelta ricade sul cibo di strada perché cheap e conveniente, dall’altro attrae sempre più chef nazionali e non, che reinterpretano i grandi classici in nuove varianti: dall’hamburger di tartare del duo milanese Nespor-Ronconi ai panini con ingredienti selezionatissimi dell’Ape Gourmet Virgilio, firmati dalla chef stellata Aurora Mazzucchelli.

Ma non solo di pasti si nutre lo street food. In Italia lo snacking occupa il 33.5% del traffico totale di cibo: basti pensare al gettonatissimo cono gelato.

Pur non creando un settore a sé riconosciuto, lo street food genera occupazione e profitti e ben lo sanno gli imprenditori del settore. E se poi fa tendenza, meglio ancora. Nicola Farinetti, responsabile di Eataly nella capitale, ha festeggiato il primo compleanno della nota catena alla ex stazione Ostiense con una integrazione-interazione tra street food italiano e internazionale da offrire ai propri clienti. Una scelta non casuale in un momento di boom come questo.

Sempre firmato Eataly è il nuovo concept mobile in franchising, Streeteataly: un mercato del cibo di alta gamma on the road, che cavalca l’onda della moda dei veicoli attrezzati alla vendita di street food. Oggi più che mai imperversano infatti nelle strade moderne rielaborazioni del classico paninaro ambulante: dalla celebre Ape Piaggio al tradizionale rimorchio da “porcaro”.

Pensato per grandi numeri e per tutti i gusti, veloce e accessibile, lo street food ha enorme forza attrattiva ed è in continua crescita, proprio come l’odierna società. D’altra parte lo disse Feuerbach: “Siamo quel che mangiamo”.