Per scacciare il pauroso spettro di un altro “crack”, l’Argentina sceglie la via delle trattative con Paul Singer, CEO dell’hedge fund Elliott Management Corporation, e potenzialmente con tutti i detentori del debito argentino andato in default, o quelli che il ministro dell’Economia Alex Kicillof ha subito ridefinito come “fondi avvoltoi”. Una posizione che, secondo l’agenzia Bloomberg, il governo della Casa Rosada “aveva tentato di evitare per oltre un decennio”.
Questo è quanto emerge da uno dei legali del Governo argentino al termine dell’udienza in cui il giudice della Corte Suprema USA Thomas Griesa ha respinto il ricorso in appello dell’Argentina, imponendogli di rimborsare l’intero valore dei Tango Bond ai creditori che non hanno accettato la ristrutturazione del debito negoziata in seguito al default del 2001-2002. Sentenza dalla quale, la ‘Presidenta’ Cristina Fernandez de Kirchner in un messaggio tv a reti unificate diffuso ieri, “confessa” di non essere sorpresa, e che ha definito una vera e propria “estorsione”, salvo poi assumere un tono meno polemico e più rassicurante per i mercati.