Teresa, Alessandra, Alice, Martina e Maria Giulia Rebecca: 5 giovani donne al servizio di altre giovani donne. Young Women Network, l’associazione da loro fondata, parte da un concetto semplice: “ achieve more together”, che vuole mettere al centro l’importanza di essere una grande squadra nella vita e nel lavoro e di supportarsi a vicenda nei propri successi e fallimenti.
Ancora in molti oggi in Italia sono diffidenti nei confronti del networking, probabilmente a causa dell’eterno clientelismo che da secoli alimenta i rapporti lavorativi nel nostro paese. Abbiamo dunque parlato con Teresa Budetta, presidente di Young Women Network, per capire con lei l’importanza del networking.
Teresa, cosa significa fare networking?
Per me fare networking significa costruire una rete di conoscenze che possano supportare ognuno di noi nella costruzione del proprio futuro lavorativo. Attraverso il networking infatti si possono condividere esperienze, scambiarsi idee e competenze fondamentali per la costruzione del proprio profilo professionale
Da che bisogno nasce Young Women Network?
Ho conosciuto Alessandra, co-fondatrice dell’associazione, durante un master a Barcellona. In quel periodo abbiamo partecipato a molti incontri di networking organizzati dall’università, al punto che questo genere di eventi era diventato parte integrante del nostro quotidiano. Occasioni uniche durante le quali abbiamo potuto incontrare manager di diversi settori e confrontarci sulle scelte di vita che stavamo affrontando. Una volta tornate in Italia ci siamo rese conto della difficoltà di incontrare e confrontarci con delle mentori, che io considero figure fondamentali nel nostro percorso di crescita. Da questa esigenza è nata Young Women Network. Il nostro progetto è oggi supportato da un comitato d’onore composto da 5 donne di successo: Monica Regazzi, Partner di Boston Consulting Group, Paola Mungo, Direttore generale di Azimut, Maria Grazia Bizzarri, Head of HR Commercial di Vodafone ed Anna Zanotti, direttore commerciale di Valore D.
Le donne fanno meno network rispetto agli uomini?
Si, per diverse ragioni. Le donne finito l’orario di lavoro tendono a non fare squadra tra di loro, ma a curare la loro vita extra-lavorativa. È difficile per me coinvolgere le mie stesse amiche ai nostri eventi e col tempo mi sono resa conto che questa difficoltà non dipende da loro, bensì dal fatto che la maggior parte delle donne della mia età al momento fanno un lavoro che non le soddisfa. Tutto ciò che fanno al di fuori dall’ufficio deve essere per loro totalmente distaccato da qualsiasi argomento di carattere lavorativo. Invece il networking non deve essere percepito come un dovere, ma come un momento stimolante di confronto con persone che hanno i tuoi stessi interessi, a cui puoi parlare della tua esperienza ricevendo e dando loro consigli. Inoltre molto spesso le donne non curano le relazioni in maniera strategica come gli uomini e soprattutto non si promuovono. Quando infatti si fa networking bisogna avere chiaro in mente il proprio personal brand. Per questo con YWN abbiamo creato una linea di eventi in partnership con Vodafone e Potere Economico dal titolo “Promote Yourself” per lavorare su skills quali self-confidence ed effective comunication.
Secondo te perché in Italia si fa fatica ad integrare il networking all’interno della propria routine?
È un problema educativo. Arrivati all’università ci dicono che l’unica cosa che dobbiamo fare è studiare e ottenere ottimi voti. In realtà più si inizia da giovani a vivere la vita in maniera attiva maggiori saranno le occasioni che si presenteranno alla nostra porta. Le relazioni personali devono riniziare a contare in maniera positiva. Il networking non è clientelismo, ma possibilità di crescita e tutti dovremmo affrontare gli anni della nostra gioventù con quella forza propositiva e quella luce che ci spinge ad andare dappertutto, a conoscere persone a cui ispirarci, ad avere fiducia in noi stessi e nelle nostre capacità. Il meccanismo che abbiamo azionato vuole diventare un grande circolo virtuoso: donne di successo che aiutano giovani donne a trovare la loro strada sperando che a loro volta quest’ultime possano donare in futuro lo stesso aiuto ad altre giovani.