Visto che quasi sicuramente i soggetti affetti da tale disturbo negheranno la loro dipendenza, sarebbe del tutto inutile semplicemente richiamarli a un uso più discreto e meno ossessivo del proprio dispositivo. Da qui, la soluzione trovata e ingegnata da due brillanti studenti della Syracuse University, nello stato di New York. Rachel Samples e Jacquie Greco si sono limitate ad osservare i loro amici durante una normale giornata tipo e, dopo averli visti intenti a smanettare l’impossibile tra messaggi e social network dai propri device, si sono accorti di essere parte anche loro della categoria di ossessionati. Fortuna vuole che le due, studenti magistrali in television, radio and film, stessero frequentando in quel momento il loro corso in new media enterpreneurship che prevedeva un lavoro di gruppo. Dopo un intenso lavoro di brainstorming, ecco a voi Tock.
Tock essenzialmente facilita il rapporto faccia a faccia tra individui offrendo un sistema di gioco basato su ricompense a chi riesce a star lontano più a lungo dal proprio telefono. Una volta scaricata l’App, si crea un profilo che raccoglie informazioni dagli altri social cui siamo già iscritti ed è poi possibile invitare altri contatti a unirsi all’esperimento. A questo punto, quando due o più utenti iscritti a Tock si incontrano, parte la competizione e il primo che rivolge l’attenzione al proprio smartphone perde la gara. Il vincitore, ottiene punti e ricompense da aggiungere al proprio profilo. Non finisce qui, il sistema così sviluppato è tale da consentire di trasformare le semplici ricompense digitali in veri premi reali.