Negli States, aver frequentato un college prestigioso significa garanzia di successo nella carriera lavorativa. Nel corso degli ultimi 20 anni, vari studi, sia a livello accademico che governativo, hanno indagato le relazioni tra la qualità (o presunta tale) di un college e il salario percepito dai suoi ex studenti. Tutti sono giunti ad una stessa conclusione: per quanto il vero discrimine sia l’intelligenza e l’attitudine del soggetto, oltre che la fortuna ovviamente, l’avere frequentato un college di prestigio dà una marcia in più. Studi del ministero federale per l’educazione dimostrano che l’avere frequentato i più importanti college del paese garantisce un salario del 5% maggiore rispetto alla media, con picchi superiori all’8%. Ma, se sembra ormai appurato che colleges del calibro di Harvard, Yale o Princeton siano, nonostante l’impressionante costo della retta universitaria (che supera i 40.000$), un sicuro investimento sul futuro dal punto di vista economico, che rapporto c’è tra il prestigio di un college e il grado di “benessere” degli studenti che lo frequentano?
Sebbene sia ovviamente impossibile trovare dei criteri univoci per stabilire la soddisfazione degli studenti per il proprio ateneo, diversi enti negli Usa hanno cercato di analizzare questo particolare fenomeno, attraverso una serie di semplici ma significativi parametri. Particolarmente interessante è lo studio condotto in collaborazione da Gallup e Purdue University che, prendendo a campione più di 30.000 studenti, ne ha analizzato la soddisfazione attraverso parametri sociali, finanziari, fisici, di salute e studiandone l’attaccamento al college (l’alma mater) e alla comunità in cui vivono. I risultati di tale indagine sono decisamente interessanti, e fanno emergere come la qualità dell’ateneo non influenzi che minimamente la contentezza degli studenti. Da tali dati, infatti, non emergono sostanziali differenze tra scuole selettive o non selettive, private o pubbliche, di eccellenza o mediocri: la differenza, secondo tali studi, ammonta solamente a qualche punto percentuale. Ciò che rende gli studenti dei vari college felici della propria esperienza universitari, sono infatti criteri più propriamente umani e personali: l’attenzione con cui i professori e i tutor trattano gli studenti, la partecipazione ad attività extracurricolari, la possibilità di vincere importanti internship, la possibilità di lavorare su progetti a lungo termine, l’ambiente culturale e paesaggistico che si respira e vede dal campus, e, più in generale, la cura con cui i college accolgono e trattano i propri studenti.
Tali studi possono sembrare banali o meri esercizi accademici, ma in realtà sono di cruciale importanza per le università stesse. Per chi non lo sapesse, il sistema universitario americano è caratterizzato da una fortissima competizione tra i vari campus, che devono perciò porre attenzione nel captare i criteri con cui i ragazzi usciti dalle High School optano per un college piuttosto che per un altro. Se infatti dovesse prevalere, tra gli studenti d’oltreoceano, la tendenza a scegliere i campus non più in base al prestigio e agli sbocchi lavorativi ma al grado di benessere e all’ambiente umano, allora il quadro dei college americani potrebbe cambiare radicalmente. D’altronde, se voi doveste scegliere tra la fredda e monotona pianura in cui è immerso il campus Yale (nella top 5 del ranking stilato da U.S. News), e le bianche e calde spiagge della Florida, a poca distanza dalla sede della Florida State University, per cosa optereste?