Lo stress quotidiano e i ritmi frenetici delle nostre vite non aiutano certo il nostro riposo, anzi tendono a favorire notti insonni. Con l’aumento dell’uso di smartphone e apparecchi elettronici in generale le cose sembrano anche peggiorare. Uno studio della Harvard Medical School ha dimostrato che la lettura elettronica prima di dormire conduce ad una peggiore fase REM (la fase caratterizza da sogni intensi e da movimenti oculari ritmici e rapidi).
Ma se la tecnologia crea dei danni, per fortuna è anche in grado di curarne alcuni: di seguito tre semplici regole (più o meno tech) da seguire per combattere l’insonnia. La luce artificiale è nemica del nostro sonno. I problemi di insonnia dovuti a questo tipo di fonte luminosa risalgono all’invenzione della lampadina; il problema è dovuto dal fatto che lo spettro dei colori tende ad inibire la produzione di melatonina, l’ormone del sonno.
Infatti, sotto condizioni naturali, la luce ci tiene svegli durante il giorno e la sua assenza consente il riposo notturno. Un recente studio sulla vita nelle campagne del Brasile, ha seguito gli abitanti locali mostrando come il ciclo del loro sonno sia allineato con l’alba ed il tramonto. Gli abitanti della zona infatti tendono a coricarsi poco dopo il calar del sole (alle 21.20) e svegliarsi con il sorgere del sole, poco dopo le 6.30. In una metropoli come Londra, al contrario, la popolazione si addormenta intorno alle 23.15 per svegliarsi quando il cielo è gia molto luminoso, alle 8.30.
La qualità del nostro sonno risente molto della luce artificiale. Non potendo fare a meno degli apparecchi elettronici prima di andare a dormire, questi suggerimenti potranno se non altro evitare che smartphone e tablet peggiorino il nostro riposo.