Turo, la Startup Airbnb delle Auto

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Turo, la startup americana che consente di noleggiare la vostra auto a degli sconosciuti, è finalmente approdata in Europa, per esattezza nel Regno Unito.

Ma c’è solo un problema: per adesso non tutti gli inglesi possono utilizzarla. Infatti, non tutti coloro che possiedono un’auto possono iscriversi come “affittuari”, la startup è in realtà una piattaforma utile a quelle piccole imprese di noleggio auto che vogliono abbracciare maggior clientela.

Si tratta di un progetto interessante che mette in evidenza come nel mercato della sharing economy alcune startup abbiano avuto successo perchè hanno cercato di dar spazio ad un settore tradizionale in declino. Con l’avvento di servizi come Uber e BlaBlaCar, l’autonoleggio stava infatti perdendo clientela negli Stati Uniti, oggi in parte riconquistata grazie a Turo.

Turo, originariamente lanciato nel 2009 con il nome RelayRides, ha subito un rebranding nel novembre 2015 ed ha raccolto 47 milioni di dollari in finanziamenti di serie C. Definito come “l’Airbnb delle auto”, Turo vanta negli Stati Uniti e in Canada un totale di 2 milioni di utenze, 110.000 veicoli registrati e 4500 città servite.

Dal lancio iniziale, l’azienda ha subito un’evoluzione interessante: i regular host, ossia persone che semplicemente affittavano la loro auto quando non la utilizzavano, hanno pian piano scoperto il potenziale offerto da Turo. Hanno quindi pensato di acquistare delle automobili, formare una “flotta” da destinare appositamente al mercato affittuario di Turo e diventare effettivamente degli imprenditori. Oggi, solo il 15% degli host sono persone che affittano la loro auto, il restante 85% è costituito da piccoli impresari.

ha detto Andre Haddad, CEO di Turo, in un’intervista a Business Insider UK.

La startup verrà lanciata nel Regno Unito inizialmente solo per questi piccoli imprenditori e verrà poi aperta ai regular hosth nel secondo semestre del 2017. Il Regno Unito costituirà quindi un banco di prova: se Turo avrà successo fra gli inglesi, gli italiani saranno fra i prossimi a poter testare il servizio.