App, car sharing, moto sharing, bike sharing. Il mercato della mobilità urbana sta radicalmente cambiando le abitudini degli italiani. Per spostarsi in città le persone utilizzano sempre più spesso metodi alternativi. La macchina di proprietà, complice la persistente crisi economica, è diventata un lusso a cui si può rinunciare qualche volta. Il ventaglio di opzioni, per chi vive in metropoli come Milano e Roma, sono diverse. Una di queste realtà emergenti è Uber, app che mette in contatto diretto driver e passeggeri. Sin da quando è sbarcata in Italia, Uber, è stata oggetto di critiche feroci da parte dei tassisti che vedono il loro mercato minacciato da un nuovo concorrente. Noi di Smartweek abbiamo fatto due chiacchere con Bendetta Arese Lucini, country manager di Uber in Italia. Uber, racconta Bendetta, ha “innovato radicalmente” un mercato (quello della mobilità urbana) ingessato da decenni e protetto da corporativismi. “Le città italiane sono una vera e propria sfida in termini di mobilità” e “Uber ha deciso di scommettere sul nostro Paese”. Vediamo come.
Come funziona Uber e a chi si rivolge?
Uber è un’app che mette in contatto diretto driver e passeggeri, pensata per chi vuole muoversi in città in modo smart e affidabile. Con pochi tocchi si scarica sul proprio smartphone e si inseriscono i dati della carta di credito. Per chiamare un driver basta aprire l’app, segnare sulla mappa il punto di partenza e vedere in quanti minuti potrà arrivare la macchina più vicina. Senza dover stare minuti al telefono, aspettare per strada e pagare in contanti. Sempre con l’app si può ottenere un preventivo e seguire il percorso in tempo reale sulla mappa. Al termine della corsa arriverà sulla propria mail la ricevuta della corsa effettuata. Inoltre se un amico già lo utilizza si può inserire il suo codice promozionale ed entrambi guadagnano dei crediti.