Ucraina, Putin Aspetta l’Inverno per Dare la Spallata Finale

La tregua tra il governo di Kiev e i ribelli filorussi è appesa ad un filo. L’avvio delle nuove sanzioni Ue nei confronti di Mosca ha acuito le tensioni tra le controparti. “Le sanzioni Ue rappresentano una linea assolutamente non amichevole, che contraddice gli interessi della stessa Unione Europea – ha detto Aleksandr Lukasehvich, portavoce del ministero degli esteri che ha poi aggiunto – La risposta di Mosca sarà commensurabile”. E così è stato. Il Cremilino ha già preparato le sue nuove misure di ritorsione contro le nuove sanzioni europee e potrebbero riguardare l’importazione di auto.

Mappa Ucraina

La situazione sul campo non è certo migliore. Per la prima volta, il governo ucraino ha riconosciuto che i ribelli filo-russi hanno esteso fino al Mar d’Azov il controllo della frontiera orientale dell’Ucraina con la Russia. “Questa parte della frontiera si trova attualmente sotto il controllo dei mercenari filo-russi”, ha dichiarato il portavoce militare Andrii Lyssenko dopo l’offensiva lanciata il mese scorso nel sud-est dell’Ucraina da parte dei ribelli. Secondo la Nato, la Russia ha ancora circa mille soldati nelle regioni orientali dell’Ucraina, dotati “di una notevole quantità di attrezzature militari”. “La nostra valutazione attuale -spiega il funzionario- è che i russi continuano ad avere una presenza militare massiccia ed efficace ai confini con l’Ucraina”. Inoltre Mosca, ha aggiunto, “continua a fornire attrezzature militari sofisticate ai separatisti ucraini”.

Secondo il Time, la Russia starebbe aspettando l’inverno per assestare il colpo finale. In che modo è presto detto. Nel mese di giugno Putin ha presentato all’Ucraina una bolletta di 5 miliardi di dollari per il carburante erogato a Kiev. Inoltre è stato chiesto il pagamento anticipato delle forniture future, pena la chiusura del rubinetto. I due governi, come era prevedibile, non hanno raggiunto alcun accordo. Per ora l’Ucraina è riuscita ad andare avanti con le riserve di gas naturale. Ma nella stagione invernale Poroshenko sarà costretto a chiedere aiuto all’Occidente per evitare che i suoi cittadini rimangano al gelo. Ma anche l’Europa dipende dalla Russia per un terzo del suo approvvigionamento energetico. E non bisogna dimenticare che circa l’80% del gas arriva dai gasdotti ucraini. Una situazione intricata. Se Mosca decidesse di chiudere i rubinetti per i paesi europei sarebbero dolori.