UE Chiede Risarcimenti A Volkswagen

Duro botta risposta tra Volkswagen e UE sui risarcimenti ai clienti danneggiati a seguito dello scandalo Dieselgate. Matthias Müller, amministratore delegato del gruppo Volkswagen, ha chiarito sulla Welt am Sonntag le soluzioni che il gruppo adotterà: replicare in Europa l’accordo appena raggiunto negli Stati Uniti, dove VW si è impegnata a pagare 15,3 miliardi di dollari (quasi 14 miliardi di euro), di cui 10 destinati solo ai clienti danneggiati, metterebbe a rischio il futuro dell’azienda. In totale infatti VW ha accantonato 16,2 miliardi di euro per far fronte all’emergenza Dieselgate. «Restiamo finanziariamente solidi, ma non bisogna essere un matematico per riconoscere che un risarcimento di qualsiasi entità potrebbe sopraffare la stessa Volkswagen».
Il fatto è che i clienti europei non potranno ottenere lo stesso rimborso di quelli americani, visto che non si possono equiparare le diverse situazioni: negli Usa i valori-limite sono maggiormente severi, per cui gli interventi per riparare i veicoli si rivelano più complicati; inoltre, a differenza di quanto avviene ad esempio in Germania, la partecipazione al programma di richiami negli Usa è volontaria: in questo senso l’indennizzo (che va da 5000 $ 10.000 ad acquirente) è inteso come un incentivo a riportare la vettura non a norma in officina.

Le parole di Müller non sono andate giù alla commissaria UE al mercato interno, Elzbieta Bieńkowska, secondo la quale «bisogna trattare i consumatori europei come quelli statunitensi. Questo è il miglior modo di procedere per ripristinare la fiducia nel settore auto europeo». Le posizioni prese a Wolfsburg, al momento, son ben lontane da quelle auspicate a Bruxelles. Intanto, le associazioni tedesche e belghe a difesa dei consumatori sollecitano l’intervento diretto dei governi per garantire risarcimenti adeguati e insistono sui rimborsi. E la lista dei guai giudiziari per il gruppo VW si allunga: la società Deutsche See, che nel 2010 aveva sostituito il suo intero parco macchine ed era passata a modelli Volkswagen per tagliare le emissioni di CO2, si sente raggirata sta lavorando a un’azione legale il cui valore dovrebbe aggirarsi sui 36 milioni di euro. Nel frattempo, negli Stati Uniti le vendite del marchio sono crollate a giugno del 22%, l’ottavo mese di fila in calo.