L’Italia è il fanalino di coda nell’attrarre investimenti esteri fermi al 15% del PIL, contro il 50% del Regno Unito, 42% della Spagna, il 35% della Francia. Per fermare la frammentazione e la confusione (re e regina di una giovane repubblica), il governo ha deciso di concentrare la competenza sugli investimenti esteri a “Destinazione Italia”, divisione di Invitalia, la Spa del MISE che dovrebbe riuscire a superare le sovrapposizioni di Desk Italia del MISE, Istituto per Commercio Estero, Comitato strategico per lo sviluppo degli interessi nazionali in economia (co-presieduto da MinEsteri e MISE), regioni. La divisione opererà in raccordo con Presidenza del Consiglio, MISE, MinEsteri, cercando di facilitare i rapporti con la P.A. centrale e locale: accompagnamento degli investitori esteri, elaborazione di pacchetti di investimento, promozione all’estero tramite le ambasciate. Il tutto per consentire investimenti esteri in società italiane da ricapitalizzare, aree e siti industriali da riconvertire, aziende in crisi, parchi scientifici, incubatori, patrimoni culturali. Trama interessante: si attendono attori da Oscar.
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