Le 615.000 famiglie italiane con un patrimonio finanziario superiore a 500.000 euro non apportano nuovo risparmio nei loro forzieri: nel 2012 l’afflusso netto è stato dello 0,4%, seguito nel 2013 da uno 0,9% previsto. Lo stock di ricchezza è elevato: 900 miliardi di euro (quasi la metà del debito pubblico). I risultati delle gestioni continuano ad essere positivi (+ 4,4% nel 2012, + 3% nel 2013). Le cause di tale fenomeno di “fermo-investimento” sono riassumibili in necessità di cassa da parte degli investitori (troppo spesso gli imprenditori devono disinvestire risparmi per immettere capitale nelle loro imprese), difficoltà del presente, incertezza dello scenario futuro, disinvestimenti legati ad una diversa forma di investimento (spesso immobiliare, anche tramite fondi, specie all’estero). La stella italica brilla meno.
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