Una Tazzina di Caffè con la Riforma dello IOR

A giorni si terrà la sessione annuale di Moneyval, l’organismo antiriciclaggio europeo, e all’ordine del giorno ci sarà la valutazione della normativa antiriciclaggio vaticana. Dal 2012, quando venne preparato il precedente rapporto che esprimeva una valutazione negativa, sono avvenuti eventi significativi: la legge emessa “motu proprio” da Papa Benedetto XVI, la sua successiva “edulcorazione” che aveva causato il severo giudizio di Moneyval, la sostituzione del presidente dell’Autorità di Vigilanza vaticana (Aif) che supervisiona l’attività dello IOR. Lo IOR ha una storia, lontana e recente, alquanto criticabile nella lotta al riciclaggio, con conti aperti a nominativi “coperti”, transazioni finanziarie non giustificate (che portarono la principale banca di riferimento, una primaria istituzione americana, a chiudere il conto intrattenuto con lo IOR), “valigie diplomatiche” contenenti documenti riservati e segreti. La mano di Papa Francesco ha messo in rapido ordine le Opere Religiose. Pecunia olet, almeno sulle rive tiberine.

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