Equivalente di Basilea 2 per le assicurazioni, dopo 13 anni di discussioni, la normativa è stata approvata, in forma addolcita. Dal 1 gennaio 2016 essa dovrebbe armonizzare l’approccio che le assicurazioni avranno nei confronti del rischio, in particolare per quanto riguarda la gestione di patrimoni: nella sola Europa, le assicurazioni gestiscono 8.400 miliardi di euro (più di banche e fondi). Le assicurazioni, forti di una lobby senza eguali in ambito UE, non sono tenute a valutare le attività al valore corrente di mercato (il c.d. “mark-to-market” a “Fair value”) potendo mantenere il valore storico di acquisto (“book value”). Con il provvedimento Omnibus che implementa Solvency II, le compagnie si adegueranno progressivamente ad un più puntuale confronto fra rischi assunti e capitale proprio, seppure mitigato, per quanto riguarda i prodotti assicurativi a lungo termine (forme pensionistiche incluse), da clausole quali “matching adjustment”, “volatilità adjustment”, “extrapolation of risk free interest rate” ed “extension of recovery period”, tutte tese a rendere ancora un poco distante il momento di un pieno allineamento degli attivi alle valutazioni di mercato (“fair value”). Ma il processo sembra lastricato di buone intentioni: “viene rafforzata la protezione dei consumatori, l’efficienza e la competitività delle assicurazioni europee” nelle parole dell’Ania, l’associazione nazionale degli assicuratori.
Una Tazzina di Caffè con la Solvency II
