Una Tazzina di Caffè con le Misure non Convenzionale della Bce

La BCE ha portato il tasso di riferimento al minimo storico (0,25%) ma si sta preparando per altre misure meno convenzionali: da ulteriori acquisti di attività finanziarie (acquisto di titoli di stato ed obbligazioni societarie di alta qualità) alla possibile applicazione di un tasso negativo (attualmente a zero) sui depositi detenuti dalle banche presso la BCE, il tutto con l’obiettivo di incentivare le banche a far circolare la liquidità, finanziando imprese e famiglie. La debolezza delle economie pone la BCE dinanzi a scelte non facili: dopo aver immesso 1.018 miliardi nel circuito bancario con il programma LTRO ed aver ridotto i tassi in una manovra “a tenaglia” di quantitative easing, solo assai parzialmente tradottasi in sostegno ai settori produttivi via maggior credito, la BCE affronta la debolezza della ripresa con la cartucciera vuota. Obbligare le banche a pagare per tenere liquidità sui loro conti presso la BCE sembra il classico “uovo di Colombo”; ma non ne siamo così sicuri, visto che le banche nella erogazione del credito sono da un lato soggette a coefficienti di bilancio che fanno aumentare la soglia di indifferenza fra detenere liquidità ed erogare credito chiedendo ed applicando tassi di interesse elevati (rispetto all’effettivo costo della raccolta), dall’altro zavorrate da incagli e sofferenze (oltre il 13% degli attivi delle banche italiane) che richiedono ulteriore capitale per la copertura delle sofferenze attuali e di quelle future. Il tutto si potrebbe alla fine tradurre in ulteriori investimenti in attività finanziarie come i titoli di stato, sottraendo “carburante” alle già ridotte possibilità di credito. Non proprio una misura alternativa.

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