Una Tazzina di Caffè con i Fondi UE a Rischio

Con 30 miliardi di euro di Fondi Strutturali UE previsti nel periodo 2014-2020, l’Italia è il secondo paese, dopo la Polonia, destinatario delle attenzioni europee. Il nostro paese ce la mette sempre tutta per perdere per strada, stavolta in modo definitivo, tanto “ben di dio”: se i progetti di costo inferiore a 5 milioni non saranno completati (anche se già avviati) entro il 31 marzo 2017, i pagamenti UE saranno cancellati. In termini finanziari, questo potrebbe significare che l’Italia debba trovare, entro la fine del 2016, almeno 2,7 miliardi di risorse nazionali per completare i progetti cofinanziati UE (2 miliardi per la “convergenza”al Sud, 700 milioni per la “competitività” al Centro-Nord), atteso che la UE copre la metà dei progetti indicati. Fondi erogati dal fondo UE per lo sviluppo regionale e gestiti dalle autorità di gestione regionale: le regioni italiane sono in difficoltà cronica nella loro gestione: la DG Affari regionali UE ha sollecitato MISE ad affrontare le criticità italiane. Su 47,8 miliardi di risorse nazionali e comunitarie per il periodo 2007-2013, devono ancora essere certificate alla UE spese per 27,4 miliardi (57.4%), per 3,2 miliardi da fare entro il 2013, 9 miliardi entro il 2014, oltre 15 miliardi entro il 2015. Meno stato, miglior stato: ma invocarlo non basta, laddove gli attori declamano in idiomi diversi.

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