Se c’è un singolo termine che può riassumere gli ultimi anni del periodo storico che l’Italia, come la maggior parte del mondo occidentale, sta attraversando, questo è di certo la parola “crisi”. In particolare, in Italia cresce il timore per la mancanza di segni che attestino con certezza una ripresa economica reale. Conseguentemente, si cerca il più possibile di diminuire i costi e le spese e finora questo avviene attraverso un aumento delle imposte o tagli ai servizi.
Già, perchè è nei momenti di crisi che ci si rende conto della necessità di razionalizzare le spese, scoprendo che molte di esse sono inutili o fortemente diminuibili. Così, una delle tematiche che spesso riemergono è quella riguardante le voci legate alla pubblica amministrazione. Si sa, infatti, che l’Italia, soprattutto in passato, è stata un po’ troppo larga nelle assunzioni, motivo per cui oggi troviamo un apparato burocratico enorme, lento e poco produttivo.
In tutto questo panorama, che sembra non regalare spiragli per un raggio di positività, possiamo scoprire un’innovazione che, se nel resto d’Europa e massimamente in Germania è già affermata, da noi stenta ancora ad imporsi: l’open source.
Una delle voci più costose per gli uffici e per le amministrazioni è quella legata al mantenimento delle licenze per le suite d’ufficio di Microsoft, ossia Windows Office. Da diversi anni, tuttavia, sono disponibili suite che compiono perfettamente gli stessi compiti di Windows Office, ma che non sono a pagamento, come Libreoffice (la cui fondazione ha svolto recentemente un incontro a Milano per cercare di diffondere le potenzialità di questo software gratuito).
In Germania, molte città stanno passando lentamente all’uso di questi sistemi gratuiti ed efficienti, e stanno risparmiando un bel po’ di denaro. In Italia, per il momento, si annovera la Provincia di Bolzano che ha rimpiazzato circa 7mila licenze proprietarie (Office) con le analoghe open source (Libreoffice), stimando un risparmio di circa 600mila euro in licenze.
Non è forse il caso che si incominci a parlare di software libero come possibilità realistica e concreta per risparmiare soldi da investire dove è più necessario?
La crisi non è solo la fine di una modalità di vivere che ha caratterizzato un’epoca, ma è anche la possibilità di ripartire e ripensare se stessi, affrontando le sfide che le circostanze pongono. Ecco perchè è giunto il momento di considerare cosa ha da dire l’open source nell’amministrazione pubblica.
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