Uranio: il Niger che Alimenta la Francia

«En France, une ampoule sur trois est éclairée grâce à l’uranium nigérien. Au Niger, près de 90 % de la population n’a toujours pas accès à l’électricité» (fonte Oxfam France). Tradotto: senza l’oro grigio del Niger la Francia rimarrebbe al buio.

Nessuno più della Francia si affida all’energia atomica. Ben il 75% della sua elettricità deriva dai 58 reattori sparsi per il Paese. Areva, leader mondiale dell’industria nucleare, controllata per l’87% dal governo transalpino, ne assicura la gestione e l’approvvigionamento. L’Europa non possiede riserve uranifere sufficienti a sostenere questa potenza, per questo motivo Areva è sbarcata in mercati inesplorati come il Niger in tempi non sospetti. Le attività estrattive sono cominciate nel lontano 1969 e oggi l’ex colonia francese è il quarto produttore mondiale di uranio, dietro Australia, Kazakistan e Canada.

In Niger Areva possiede due terzi della grande miniera di Somair e un terzo di quella di Cominak, che, con 4500 Kg di uranio, garantiscono più di un terzo della produzione di uranio della compagnia (il Kazakistan è il primo fornitore di uranio di Areva). Nel 2008 uno studio commissionato dal Parlamento di Parigi ha rivelato che un reattore francese su 5 viene alimentato grazie alle riserve del Niger (studi indipendenti di alcune ONG con base nel Paese africano giungono ad affermare che il vero dato sia di 1 su 3).