Dopo aver analizzato qui le 8 forze armate più pericolose di tutto il mondo, questa volta cercheremo di entrare nel dettaglio delle frange di combattenti di uno degli eserciti più grandi e pericolosi del nostro pianeta: quello americano.
Secondo i dati forniti dal dipartimento della difesa a stelle e strisce, a occuparsi delle missioni ad alto rischio non sarebbero le comuni forze militari, bensì le diverse sezioni dell’USSOCOM (United States Special Operations Command), incaricato di gestire le diverse forze e operazioni speciali condotte dall’esercito, dall’aeronautica e dalla marina sotto un comando unificato. L’idea di porre i tre diversi livelli operativi sotto un’unica responsabilità ebbe origine a seguito dell’operazione Eagle Claw, che si concluse con il disastroso tentativo di salvataggio degli ostaggi dell’ambasciata statunitense in Iran nel 1980 (quella, per intenderci, risolta dall’agente segreto Tony Mendez e raccontata nel film Argo).
Secondo i dati forniti dagli enti governativi americani, la Special Operations Command avrebbe in carico la supervisione di circa 70.000 persone, tra operatori, unità di supporto e civili. I soldati, cosiddetti, d’elite svolgono il proprio lavoro nella massima segretezza, visto l’impiego in missioni ad altissimo rischio che necessitano di massima precisione ed efficacia. Il personale operativo dell’USSOCOM lavora in circa 80 Paesi e spesso sono chiamati ad agire in meno di 48 ore, portando a termine incarichi fondamentali per la lotta al terrorismo, guerre non convenzionali, cattura e uccisione delle persone più ricercate al mondo o la formazione delle forze armate straniere.
Per consentire loro di lavorare con le più avanzate tecnologie militari e con le armi più efficaci e precise in circolazione, il bilancio FY2015 diffuso dal dipartimento di stato americano sul budget in dotazione per gli affari internazionali è stato di circa 9,9 miliardi di dollari.
Nel grafico riportato di seguito sono elencati i punti di forza di ciascuna unità e di come questi guerrieri d’elite uniscano le loro competenze per ottenere uno stesso fine: la sicurezza internazionale.