Via le Pecore Nere dalla Svizzera

UDC

L’ SVP, UDC, partito conservatore di destra svizzero, è oggi bersaglio di violente critiche da parte di tutti gli altri partiti svizzeri. Tema dello scontro è l’iniziativa proposta dal partito conservatore che sarà messa alla prova del voto il prossimo 28 febbraio. L’iniziativa dell’UDC, che ha suscitato l’ira degli altri partiti politici, chiede di espellere automaticamente gli stranieri che hanno commesso dei reati, indipendentemente dalla gravità del fatto e dall’entità della pena.

Risanamento della galleria del san Gottardo, iniziativa contro la speculazione delle derrate alimentari, iniziativa sul matrimonio per eliminare gli svantaggi per coppie sposate, attuazione dell’iniziativa sull’espulsione degli stranieri che commettono reati. Su questi 4 temi l’elettorato svizzero è chiamato ad esprimersi al prossimo referendum che si terrà il 28 febbraio.

Fra tutti questi argomenti quello infiamma gli animi è sicuramente quello che riguarda l’espulsione degli immigrati che si rendono colpevoli di reati sul suolo elvetico. Dopo l’attuazione di politiche di immigrazione più restrittive della Merkel come conseguenza dei tristi fatti di Colonia, l’espulsione programmata di 80mila migranti dalla Svezia e il sempre crescente numero di muri che attraversano l’Europa, anche la Svizzera sembra trattare il tema dell’immigrazione con argomentazioni che fanno leva sui sentimenti individuali.

Il partito di destra svizzero sta conducendo una campagna referendaria molto violenta, ha affisso manifesti che mostrano una pecora bianca che prende a calci una pecora nera sopra il confine. Questo manifesto non è un’idea nuova dell’SPV ma un’immagine riciclata della campagna elettorale del 2007 durante la quale il Consiglio per i diritti umani delle nazioni unite con sede a Ginevra si è espresso negativamente su questi manifesti. Secondo il consiglio questi manifesti potrebbero incitare all’odio razziale e religioso.

svizzera, pecora nera

Lo scrittore Diccon Bewes fa notare come la simbologia del manifesto rimandi ad una concezione politica più articolata per la quale non è più lo stato o la società che può occuparsi di politiche di immigrazione ma è sempre e solo l’individuo che può realmente risolvere il problema di una immigrazione sregolata. Le due pecore non rappresentano altro che un individuo che cerca di allontanarne un altro senza che la società abbia voce in capitolo.

Fuori dalle polemiche questo evento mostra come ancora una volta i partiti politici europei preferiscano far leva sui sentimenti individuali piuttosto che aprire una riflessione seria su un tema politico così importante e potenzialmente esplosivo dal punto di vista sociale.