Volkswagen: Auto, Sport e Altri Effetti dello Scandalo

“Das Auto”, l’auto per eccellenza, questo il motto della compagnia automobilistica tedesca Volkswagen.
Leader nel mondo durante il primo semestre del 2015, superata per vendite anche la giapponese Toyota, la società di Wolfsburg si trova oggi a dover fronteggiare una gravissima situazione. Lo stupore creato dalle vicende legate alla celebre casa automobilistica sono state un fulmine a ciel sereno, tanto per la grandezza e la credibilità della società in questione, quanto, soprattutto, per i controlli rigorosi che la Germania ha sempre sostenuto di compiere, ergendosi a nazione maestra nel dettare le regole dei giochi. Purtroppo, però, questa volta la gaffe ha del clamoroso.

All’interno di circa 450.000 veicoli esportati negli U.S.A. e altri 2,8 milioni nella sola Germania, sarebbe stato collocato un software in grado di alterare significativamente, mediante l’utilizzo di un complesso e complicato algoritmo, le prestazioni dell’auto testata, di modo che malgrado le emissioni della stessa automobile fossero superiori al limite richiesto, risultassero, grazie alla stessa attività del software, conformi ai parametri stabiliti per la regolarità delle medesime emissioni. Andando oltre i fatti i quali saranno ormai noti ai più, è interessante soffermarsi sugli effetti che una maxi-truffa di questo tipo sortirà o, quantomeno, potrebbe sortire nel medio periodo.

Come ha riportato il Corriere 25 miliardi di euro sui 75 totali di capitalizzazione sono andati perduti. In pochi giorni sono stati bruciati più di 14 miliardi di euro, ovvero più dell’utile conseguito dalla compagnia tedesca durante il 2014 (malgrado il valore delle vendite superasse i 200 miliardi).
Gravi potrebbero essere, e inevitabilmente saranno, le ripercussioni sulle  altre “componenti” del gruppo Volkswagen AG. Quest’ultimo controlla, infatti, il 99,5% di Audi, il 100% della Lamborghini , il 100% di Bentley, il 100% di Bugatti, il 100% di Porsche, il 100% di Skoda Auto ed il 100% di SEAT, il 70,9% della SCANIA AB (tra le società leader nel mondo per produzione di autobus e autocarri), nonché la MAN, anch’essa produttrice di automezzi pesanti, autobus e autocarri. Un rischio di effetto domino di enormi proporzioni.

Anche lo sport, in particolare il calcio, risentirà dei recenti avvenimenti. Basti pensare alla squadra di calcio  del Wolfsburg, dall’omonima città sede storica della compagnia Volkswagen: il team, vicecampione di Germania e detentore della Coppa e della Supercoppa di Germania, è posseduto, nonché gestito interamente, dal gruppo Volkswagen e si esibisce durante le gare casalinghe della stagione proprio all’interno della Volkswagen Arena (VFL Arena). Anche se ancora è impossibile sapere l’entità dei tagli che la società subirà, è evidente che ve ne saranno tanti, alcuni molto significativi. Anche il Bayern di Monaco, squadra campione di Germania, potrebbe rimanere colpito dallo scandalo, seppur in entità inferiore rispetto ai propri rivali. L’Audi possiede, infatti, circa il 10%  della squadra di Monaco di Baviera, nota non soltanto per i risultati conseguiti in campo ma anche per i grossi budget posti a disposizione della dirigenza.

Volkswagen è inoltre sponsor di altre squadre come Werder Brema, Schalke 04, Borussia Dortmund e Amburgo, nella serie maggiore, oltre ad un’altra decina nelle serie inferiori.

Che lo scandalo appena scoppiato necessiti di ulteriori accertamenti e verifiche per arrivare ad una decisione compiuta circa l’entità delle sanzioni che la compagnia tedesca dovrà pagare, è evidente, e non richiede ulteriori riscontri il crollo di credibilità tanto della compagnia automobilistica quanto del paese al quale la prima appartiene. In casa Volkswagen l’hanno fatta decisamente grossa e il confine tra “ Das Auto” e  “Falsch Auto” ( auto truccata ) ora rischia di diventare più sottile che mai. Staremo a vedere.