All’indomani dell’uscita nelle sale di “The Wolf of Wall Street “ la parola finanza veniva associata dalla maggioranza della popolazione mondiale, alla spregiudicatezza di broker vestititi di abiti sartoriali e accomunati da una lunga lista di vizi. Come sempre è stato ogni volta che un film o una serie tv hanno avuto successo, le giovani generazioni hanno iniziato a sognare una carriera alla Jordan Belfort o a chiedersi come fosse possibile diventare un trader, magari non così spregiudicato, ma comunque in grado di gestire in maniera profittevole un portafoglio titoli.
Come può un trader dilettante affacciarsi al mondo della finanza? Esiste un modo di tenere controllata la propria performance e allo stesso tempo capire come migliorala seguendo le strategie di altri traders? Il social trading è stata, nel corso degli ultimi anni, la risposta affermativa che l’innovazione ha fornito a queste domande. Per capire meglio che cosa sia il social trading abbiamo incontrato Davide La Spina, imprenditore seriale e fondatore di Wolf of Trading.
Davide, spiegaci innanzitutto che cos’è il social trading e perchè hai deciso di fondare Wolf of trading.
Il Social trading nasceva nel 2007. Una delle società di riferimento nel settore è senza dubbio E-Toro, finanziata ad oggi per oltre 58 milioni di euro, e cresciuta in Italia solo nell’ultimo anno del 40%. Per capire l’importanza del fenomeno è sufficiente considerare che tra suoi finanziatori c’è anche Spark Capital, la stessa società che ha fondato twitter. Alla base del social trading c’è un’idea semplice: seguire altri traders significa seguire le loro performance e le strategie applicate per ottenerle, copiare le loro idee partendo dal presupposto che nel caso loro abbiano successo, tale successo è replicabile da coloro che agiscono in maniera identica. Ovviamente l’idea è geniale, nessuno può negarlo. Tuttavia, per la teoria della disruption, qualsiasi cosa al mondo prima o poi verrà soppiantata da un’altra che ne individua i limiti e cerca di superarli. Questo è il motivo che mi ha spinto a fondare Wolf of trading.
Quali sono i limiti del social trading?
Innanzitutto il singolo individuo ha la possibilità di seguire pochi traders, sicuramente in un numero inferiore alla decina. In tanti casi c’è un conflitto di interesse. Chi dà informazioni infatti riceve una remunerazione per farlo e spesso è pagato a prescindere dalla qualità delle informazioni stesse. In alcuni paesi vi sono inoltre dei limiti legali, ad esempio in America non si può fare social trading.
Qual è l’innovazione apportata da Wolf of trading?
Il tutto è partito da una domanda: se io potessi seguire milioni di trader con informazioni affidabili ovunque nel mondo? La soluzione l’ho trovata nell’approccio disruptive. Distruggere il concetto di social, e abbracciare quello di crowd: una folla di trader, ognuno è sia protagonista che fruitore di informazioni. Ogni utente può definire il profilo sulla base di ciò che ritiene interessante e successivamente il sistema va ad individuare quei traders i cui profili coincidono con le caratteristiche selezionate. Quali strumenti il trader usa, con che frequenza, con quale approccio al rischio, che esperienza di trading ha maturato nel corso della sua vita, dove si trova nel mondo: queste sono alcune delle caratteristiche selezionabili. Da lì in avanti l’utente può sapere tutto ciò che fa il busket selezionato e in forma assolutamente anonima: può sapere in cosa stanno investendo i traders, quali sono le loro performance, qual è il target che si sono prefissati, quali sono le loro previsioni circa un determinato prodotto finanziario. Iscriversi è semplicissimo. Nel momento in cui l’utente si iscrive l’algoritmo di Wolf inizia ad analizzare i suoi dati in modo da restituirgli informazioni utili da utilizzare nella sua attività di trading. Non ci sono software da installare, non si va a modificare la user experience del trader.
Qual è il vostro business model?
Abbiamo un’offerta differente a seconda della tipologia di utente. Il valore di Wolf sono i dati, ed è per questo che all’utente standard, in cambio dell’iscrizione, viene offerto un servizio di qualità totalmente gratuito. Per i professionisti è invece prevista una fee mensile che consente l’accesso ad informazioni aggiuntive. Anche le istituzioni finanziare possono accedere previo il pagamento di una fee mensile a tutti i dati: lo utilizzano prevalentemente come supporto operativo o per impostare al meglio le strategie di marketing. Con questo modello possono infatti sapere quali sono i prodotti finanziari che gli utenti prediligono e quindi dare più valore ad un prodotto piuttosto che ad un altro.
Qual è la road map per i prossimi mesi?
La piattaforma attualmente è tarata per 1000 utenti. In 2 settimane dal lancio sono stati raggiunti 2000 utenti con utilizzando un budget marketing pari a zero. Ad oggi la beta è chiusa, stiamo cercando un investitore per poter fare gli investimenti necessari. Lo sviluppo della piattaforma sarà il prossimo step.