La Bank of England chiude oggi il meeting di politica monetaria: gli analisti si aspettano un taglio dei tassi di interesse. Banche italiane ancora sotto i riflettori.
Sguardo al mondo
Theresa May è entrata al numero 10 di Downing Street come nuovo premier del Regno Unito. Nel suo primo discorso da Primo ministro, May ha dichiarato che lavorerà per l’unità, non per gli interessi di pochi privilegiati, ma per quelli di tutti, che combatterà le ingiustizie sociali e che la sfida dell’uscita dall’Ue darà un nuovo ruolo positivo al Paese.
Nelle prime ore del suo mandato, May ha anche annunciato il nuovo esecutivo: Philip Hammond è stato spostato dal Ministero degli Esteri al Tesoro, dove prende il posto di George Osborne, accusato di recente dalla stessa May di non aver portato a termine riforme profonde. Agli Esteri va l’ex sindaco di Londra, Boris Johnson, sostenitore della Brexit, mentre Amber Rudd, sottosegretaria uscente all’Energia, sostituisce May agli Interni. Liam Fox è stato assegnato al Commercio internazionale, Michael Fallon è stato confermato alla Difesa e a David Davis, esponente Tory sostenitore del Leave, guiderà il neonato ministero alla Brexit.
In Italia
La procura di Trani ha aperto un fascicolo sulla strage ferroviaria nelle campagne pugliesi, iscrivendo alcuni nominativi nel registro degli indagati. Le ipotesi di reato sono disastro ferroviario colposo e omicidio colposo plurimo e riguardano in particolare il personale di Ferrotramviaria che era in servizio al momento dell’impatto nelle stazioni di Andria e Corato: i due capistazione, ma anche eventuali collaboratori.
E’ morto a Milano, a 83 anni, Bernardo Provanzano, uno dei criminali italiani più conosciuti al mondo, indicato come il capo di Cosa nostra. Provenzano, malato da tempo, venne arrestato dopo una latitanza di 43 anni l’11 aprile del 2006 in una masseria di Corleone, a poca distanza dall’abitazione dei suoi familiari.
Economia e Mercati
La Bank of England chiude oggi il meeting di politica monetaria (pubblicando anche le relative minute): gli analisti si aspettano un taglio dei tassi di interesse – il primo in 0ltre sette anni – allo 0,25%, una mossa volta a dare sostegno all’economia britannica nell’incerta fase della Brexit. Lo stesso governatore Carney ha inviato due settimane fa chiari segnali sull’arrivo di un nuovo stimolo a fronte dei timori di recessione innescati dall’esito del referendum.
In un intervento a Filadelfia, il presidente della Fed locale Harker ha detto che l’istituto Usa potrebbe effettuare fino a due rialzi dei tassi di qui a fine anno. A fine maggio lo stesso Harker aveva parlato di tre rialzi dei tassi nel 2016.
Si continua a parlare di banche italiane. Ieri sono intervenuti Angeloni, responsabile della vigilanza Bce, e Dombert, della Bundesbank, per chiedere che ogni ipotesi di sostegno agli istituti nostrani rimanga nel pieno rispetto delle regole esistenti. Dombert ha anche sottolineano la peculiarità della situazione italiana, dove c’è un’ampia esposizione dei piccoli risparmiatori agli asset soggetti a eventuali bail-in.
Borse
Le borse asiatiche oggi restano vicine ai massimi da otto mesi, con gli investitori che scommettono sul taglio dei tassi da parte della Banca d’Inghilterra per scongiurare la recessione dopo il voto sulla Brexit.
La Borsa di Tokyo ha chiuso in aumento in scia ai risultati positivi di Wall Street, anche se uno yen più stabile ha limitato il rialzo. Il Nikkei ha chiuso a +0,95% a 16.385,89 punti, mentre il Topix ha guadagnato lo 0,84% a 1.311,16 punti.
Obbligazioni
Chiusura in lieve rialzo ieri per i Btp, che non hanno sostanzialmente risentito delle aste a medio lungo italiane, tedesche e portoghesi. Lo spread Btp/Bund riparte stamattina da 126 pb, il tasso benchmark decennale italiano da 1,21%.
Valute & Commodities
Lo yen cede i guadagni accumulati in precedenza mentre la sterlina si apprezza in vista del meeting della BoE con gli investitori che si aspettano un taglio dei tassi.
Prezzi del petrolio in rialzo nonostante i crescenti timori sul prolungamento dell’eccesso di produzione. I derivati sul Brent scambiano a 46,8 dollari il barile, quelli sul greggio Usa a 45,34 dollari.
Occhio al dato
Giornata povera di dati macro nel Vecchio Continente.
Dagli Usa arrivano le richieste settimanali di sussidi di disoccupazione e i prezzi alla produzione di giugno.