Big Data e Machine Learning: la Formula delle “Tre V”

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Come sempre partiamo da un dato: 85 famiglie su 100 in Europa utilizzano internet per reperire informazioni, comunicare, fare acquisti, tutto ciò influisce sicuramente nel nostro modo di vivere quotidiano cambiando l’economia e la società. Diciamolo subito che l’idea di poter essere “controllati” in ogni istante e azione sembra preoccupante, tuttavia, come sempre, dipende dall’obbiettivo finale: in questo caso si vorrebbe migliorare la qualità della nostra vita di tutti i giorni. Secondo McKinsey Global Institute le nuove tecnologie potrebbero sollevare ciascuno di noi dalle mansioni più faticose e ripetitive, mettendoci in grado di liberare maggiormente il nostro potenziale creativo.  La nascita dell’industria dei BIG DATA si aiuta in questo compito attraverso la raccolta di una grande mole di dati per analizzare abitudini, comportamenti e relazioni delle persone. Questo non basterebbe per raggiungere l’obbiettivo. Proviamo a districarci in questo “ecosistema” tecnologico-informatico.

Iniziamo domandandoci, cosa sono i BIG DATA ?

E’ una metodologia per acquisire informazioni nel mondo digitale in grandi quantità, in maniera rapida-istantanea e rappresentando questi dati-informazioni in modo innovativo. In maniera sintetica, questo nuovo approccio soddisfa la formula delle “tre V”: VOLUME, VELOCITA’ E VARIETA’.

Per sfruttare al meglio i dati raccolti bisogna tuttavia servirsi di tecniche di apprendimento automatico (MACHINE LEARNING) fondate su ALGORITMI innovativi in grado di comprendere rapidamente le relazioni presenti in questa grande massa di informazioni e dati. Nello svolgere questa funzione ci vengono in aiuto anche la nascita dell’INTERNET OF THINGS (IOT), cioè apparecchi di uso quotidiano che ora saranno connessi alla rete digitale. Il settore delle automobili è un pratico esempio del connubio tra BIG DATA e IOT: si stima che entro il 2020 il mercato dei servizi del settore automobili connesse in rete genererà fatturati pari a oltre 40 miliardi di dollari. Nella pratica avremmo servizi sempre più utili come l’intrattenimento di bordo, diagnostica, navigazione satellitare, sicurezza, rilevamento di collisioni, sistemi di controllo remoto a fini assicurativi, traffico, consumi e infine la guida autonoma. La sfida lanciata dalle tecnologie Big Data e Machine Learning sta creando grandi cambiamenti anche nel settore finanziario e bancario con la nascita di nuovi soggetti: aziende FINTECH, attive nei comparti dei servizi dei pagamenti, alla gestione del risparmio ed erogazione del credito. Secondo le statistiche della Federal Reserve di New York, già ad oggi 8% dei mutui sono erogati da operatori del FINTECH e non dal sistema bancario tradizionale. L’utilizzo di queste nuove tecnologie e metodologie determinano un abbassamento dei costi dei servizi finanziari. In Svezia la start-up ENKLA, fornitrice di mutui on-line, riesce ad applicare un tasso debitore ai propri clienti dello 0,95%, a fronte di tassi offerti dal sistema bancario tradizionale del 1,9% . Anche le Banche Centrali utilizzano Big Data per stimare in tempo reale il tasso di disoccupazione, rilevare l’inflazione e misurare il clima di fiducia dei consumatori e imprese. L’analisi estratte dai social media permette agli analisti delle Banche Centrali di stimare l’inflazione e la fiducia da parte degli operatori economici verso la situazione del ciclo economico. Attraverso lo studio degli annunci digitali pubblicati è possibile, ad esempio, esaminare la struttura del mercato immobiliare come evoluzione dei prezzi e tempi medi necessari per la vendita delle abitazioni.

Per ora, lasciamo agli esperti le questioni etiche e filosofiche che interessano l’intelligenza artificiale(AI). Certamente, molti di noi sono giustamente preoccupati del potenziale pericolo se queste nuove tecnologie non venissero regolate, tuttavia come  investitori dobbiamo concentrarci sugli effetti di miglioramento della redditività derivanti dalle opportunità che stanno arrivando.

Queste opportunità si trovano in due aree chiave e dalle loro interazioni : big data e robotica (machine learning).

Big Data: il volume di dati che sperimentiamo e trattiamo quotidianamente è davvero incredibile, tuttavia come afferma Eric Schmidt di Google, “vengono create molte informazioni ogni due giorni, come è stato creato dagli albori della civiltà fino all’anno 2003”. I Big Data forniscono le informazioni che poi i programmi di apprendimento automatico e di intelligenza artificiale processano.

Robotica: lo sviluppo di macchine con funzioni cognitive simili a quelle umane dovrebbe aiutare ciascuno di noi nel fare scelte e prendere decisioni in maniera più appropriata.

Siamo di fronte e agli inizi di cambiamenti rapidissimi. La società lenta è accelerata, come testimonia la curva nel grafico sottostante:

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