Blockchain e Regolatori: il Punto di Vista di Yves Nespeca, Avvocato e Fondatore di NGS Rechtsanwälte AG

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Tra le tematiche attuali di maggiore rilevanza la Blockchain risulta essere al centro dei dibattiti trattati dalla comunità finanziaria a livello globale. Nonostante la forte espansione e popolarità caratteristiche di questa rivoluzionaria tecnologia, molti ancora rimangono gli aspetti da chiarire in ambito legale: fino a dove ci si può spingere? Qual è la sottile linea rossa che delimita il lecito dall’illecito? Per rispondere a tali quesiti e provvedere un servizio ottimale alla propria clientela Maveric SA, compagnia svizzera che fornisce consulenza alle aziende in ambito Blockchain, si avvale del supporto legale della società NGS Rechtsanwälte AG, fondata nel 2012 dall’avvocato Yves Nespeca al quale oggi abbiamo il piacere di porre alcune domande.

Un sostegno giuridico a 360 gradi quello offerto da NGS Rechtsanwälte AG, che riserva particolare attenzione nei confronti di questo nuovo sistema in rapida evoluzione, frutto dell’interesse sviluppato da Nespeca nel corso degli anni:

“Sono sempre stato affascinato dalle nuove tecnologie e dall’impatto che esse hanno sulle nostre vite – afferma l’avvocato – e frequento spesso meetings ed eventi per tenermi aggiornato sui nuovi trend. È così che mi sono avvicinato al mondo Blockchain interessandomi, in prima battuta, agli aspetti giuridici legati agli Smart Contract. Ben presto, notando le enormi incertezze giuridiche che affliggevano gli organizzatori di ICO (Initial Coin Offering), ho preso consapevolezza della necessità imminente di approfondirne le tematiche. Dal 2017 fornisco consulenza in questo campo e collaboro con diversi ICO advisors, tra i quali Maveric SA”

Una solida formazione all’interno di studi legali specializzati in diritto commerciale e dei mercati finanziari è quella che ha forgiato Yves Nespeca portandolo successivamente ad esercitare le proprie competenze di private e corporate banking all’interno di una prestigiosa banca svizzera.

Quale grande conoscitore del sistema legale elvetico gli chiediamo cosa ne pensa a proposito della posizione della Confederazione nei confronti della Blockchain:

“La Svizzera è una nazione molto aperta alle innovazioni. Le autorità hanno segnalato a più riprese la volontà di mantenere il nostro paese attrattivo per le ICO ed i progetti legati alla Blockchain in generale. Quello che mi aspetto è l’adozione di leggi che tengano conto degli sviluppi tecnologici e ne permettano la maturazione fornendo, al contempo, solide garanzie a beneficio di tutte le parti coinvolte”.

E per quanto riguarda l’approccio delle autorità di vigilanza dei mercati finanziari?

“A mio avviso le autorità si stanno prodigando per comprendere appieno i progetti crypto ed applicare in maniera sensata le leggi vigenti che, ovviamente, non sono state originariamente concepite allo scopo di disciplinare i sistemi Blockchain e tutte le loro eventuali sfaccettature. Quella che noto è una tendenza crescente nell’adoperarsi a creare un ambiente di riferimento favorevole malgrado la forte, ma comprensibile, circospezione delle autorità stesse. A febbraio FINMA, il regolatore svizzero, ha pubblicato una guida pratica sulle ICO e questo rappresenta sicuramente un segnale molto positivo”

Come vedi la possibile evoluzione futura del mercato delle criptovalute nel prossimo biennio?

“È difficile fare un pronostico, è possibile che Bitcoin, Ether o un’altra valuta digitale si affermi quale moneta di scambio alternativa, con potenziali ripercussioni sulla politica monetaria delle banche centrali. Vi è inoltre da aggiungere che, verosimilmente, le criptovalute non riusciranno facilmente a diventare mainstream, molto dipenderà sia dalla futura regolamentazione che dalla facilità con la quale gli utenti riusciranno ad utilizzare i servizi. Date le circostanze, è necessario che i promotori presentino dei prodotti fruibili a dimostrazione che la tecnologia Blockchain sia realmente in grado di apportare i numerosi vantaggi tanto decantati dalla crypto community”.

Qual è la tua opinione in merito alle diverse tipologie di token?

“In Svizzera il regolatore distingue il token di pagamento, di utilizzo e di investimento. Il token di pagamento (Payment Token) è un token che viene accettato come mezzo di pagamento per l’acquisto di beni o servizi oppure finalizzato al trasferimento di denaro e valore. Essi tuttavia non conferiscono alcun tipo di diritto nei confronti dell’emittente. Il token di utilizzo (Utility Token) è un token che permette di accedere alla fruizione di un servizio digitale fornito su una piattaforma che utilizza un’infrastruttura Blockchain. Il token di investimento (Asset Token) invece, rappresenta dei valori patrimoniali, quali un credito nei confronti dell’emittente o un diritto sociale (obbligazioni, azioni, quote di ricavi futuri dell’azienda o flussi di capitale futuri, etc…). Molti organizzatori di ICO tentano di creare un “Utility Token” per evitare le problematiche proprie della classificazione come “Asset Token” (in particolare il potenziale obbligo di produrre un prospetto di investimento e possibili limitazioni al piazzamento sul mercato primario o alla negoziazione sul mercato secondario).  Tuttavia, secondo FINMA, un token può essere qualificato come “Utility Token” soltanto in condizioni piuttosto restrittive che solo raramente si verificano”.