A Las Vegas (Nevada) si è appena concluso il Consumer Electronics Show, anche detto CES, la più grande rassegna internazionale di elettronica di consumo, dove produttori di tutto il mondo presentano le ultime novità del settore.
Quest’anno l’automotive ne ha fatto da padrone. Proprio l’industria automobilistica sembra essere di fronte ad una svolta tecnologica. Infatti le quattro ruote vivono in un paradosso. Se in quasi tutti i settori la tecnologia in poco tempo ha fatto passi da gigante ed è diventata il volano dell’innovazione, nel settore automobilistico non è ancora diventata protagonista. Il culmine della tecnologia è rappresentata dalla nuova macchina FFZERO1 di Faraday Future tanto da essere considerata una temibile rivale di Tesla. Questa macchina, oltre ad essere completamente elettronica, raggiunge i 100 chilometri orari in 2,39 secondi e la guida è semi-autonoma. Le linee sono accattivanti e gli interni particolarmente avveniristici. Le grandi case automobilistiche come Ford e FCA puntano all’entertaining, le vetture sono dotate dei migliori confort per essere sempre connessi. Fino ad arrivare al nuovo concept Honda della macchina emotiva, dove la vettura riuscirà a interpretare gli stati d’animo del guidatore e manifestare le proprie emozioni.
Per quanto riguarda l’elettronica per la casa, Sony, LG e Samsung propongono una nuova generazione di televisori super sottili abbandonando lo schermo curvo. Mentre Google Home ed Amazon Echo puntano ad una casa smart dove gli elettrodomestici si gestiscono remotamente.
La rappresentanza italiana è molto limitata, solo 11 espositori contro i 250 Francesi. Questo dimostra come il belpaese non sia una fucina di start-up tecnologiche o perlomeno non interessate nei generi di elettronica di consumo.
In definitiva diventa tutto più “smart”, ma nessun prodotto sembra essere rivoluzionario. Beni di consumo già ampiamente conosciuti vengono dotati delle ultime tecnologie per migliorarne l’efficacia e facilitarne l’uso. Alcuni esempi sono dei jeans navigatori che, vibrando, indicano la strada, oppure un tablet per ciechi o delle scarpe che tengono il conto dei passi.
Purtroppo nessuna invenzione risolverà la fame del mondo, il problema della sovrappopolazione dei centri urbani e nemmeno il tragico cambiamento climatico. Quindi quest’ultima edizione si caratterizza più per la stravaganza delle proposte che per un importo innovativo significativo. In altre parole, come direbbero quelli del settore, nessuna “disruptive innovation”.