Quando il generale Stephen Machuga è ritornato dall’Iraq in America, la parte più difficile è stata riadattarsi alla vita normale. In particolare, il giorno di raccolta dell’immondizia per lui era un inferno.
Come ha raccontato a VentureBeat, in Iraq i ribelli sono soliti nascondere gli esplosivi in montagne di immondizia ai lati delle strade, quindi quando a casa vedeva della spazzatura accumulata sulla strada, anche se sapeva che non c’era nulla di cui preoccuparsi, i suoi nervi cedevano e l’ansia tornava.
E’ servito un videogioco per aiutare Machuga ad accettare di nuovo la sua realtà domestica. Dopo 3 settimane dal suo congedo, uscì World of Warcraft.
Dieci anni dopo, Machuga sta lavorando con il potere dei videogames per aiutare soldati e veterani di guerra. Il suo progetto, Operation Supply Drop, manda pacchi di videogiochi alle truppe al fronte e ai soldati feriti negli ospedali, dove la noia è una nemica pericolosa. Il primo a rispondere all’appello di Stephen Machuga fu Dan Amrich, al tempo community manager di Activision e oggi di Ubisoft.
Un progetto che si è espanso anche oltre i confini dell’opera benefica portata avanti da Machuga e che sta coinvolgendo molti streamer di videogiochi su piattaforme come Twitch e numerose compagnie che regolarmente contribuiscono ai ‘rifornimenti’ di videogames per i soldati.