Come sarà la moda del futuro? Quali strade sceglieranno gli stilisti? Prima di immaginarsi uno scenario steampunk futuristico di abiti esosi, voluminosi e barocchi (un po’ in stile Hunger Games), facciamo un passo indietro.
Tasc ha di recente pubblicato un’approfondita riflessione sulla moda di domani. Il termine ‘stilista’ non compare mai, surclassato dal ‘fashion designer’. Una nuova figura che può stupire, ma neanche troppo: il futuro non è ‘eccesso’, ma ‘minimalismo’ e semplificazione. Le prossime invenzioni che ci attendono (e alcune sono già qui) mireranno alla semplicità, alla linearità e all’uso consapevole e intelligente di spazio e di materiali.
La chiave della moda del futuro è quindi in mano al design più sofisticato e accurato, in grado di unire estetica e funzionalità. Come viene ricordato da Tasc, alla base dell’opera del fashion designer ci sono tre capisaldi: la personalizzazione, la sperimentazione e l’interdisciplinarità. In un’era in cui ogni individuo vale, è al centro di un flusso di informazioni e urgenze non indifferenti ed è chiamato ad essere il protagonista assoluto del proprio universo, anche la moda deve iniziare a tenere conto delle necessità della persona e dei bisogni del suo target di riferimento. In parole semplici, alla moda viene dato il valore di essere un ‘progetto’ in grado di entrare in sintonia con le richieste della quotidianità e di tenere il passo delle innovazioni.